Tremonti vince in Cassazione con Unicredit sul contraddittorio preventivo

Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati, con il socio Cristiano Caumont Caimi (nella foto) e i senior associate Manuela Cittadini e Anna Maria Gulino, ha assistito con successo Unicredit in un contenzioso fiscale in materia di IVA. La Corte di Cassazione ha confermato l’annullamento dell’avviso di accertamento emesso nei confronti del gruppo bancario prima del termine di 60 giorni dalla notifica del PVC previsto dallo Statuto del Contribuente.
Nell’accogliere le ragioni del contribuente, i Supremi Giudici hanno formulato alcuni importanti principi di diritto sul dibattuto tema del contraddittorio anticipato in materia fiscale. Anzitutto, nel caso accessi, ispezioni e verifiche, la violazione del termine di legge determina sempre “ex se” la nullità dell’atto. Negli altri casi, l’obbligo del contraddittorio anticipato vale solo per i tributi “armonizzati” (in specie, l’IVA) e richiede la cosiddetta “prova di resistenza” da parte del contribuente, vale a dire la dimostrazione dell’esistenza di ragioni non pretestuose che avrebbero potuto indurre il Fisco a modificare la propria posizione.
Infine, l’imminenza del termine per l’accertamento – essendo una circostanza prevedibile e dipendente dall’organizzazione delle attività di verifica da parte del Fisco – non può costituire ragione di motivata urgenza per derogare al suddetto termine di 60 giorni.

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