Tre studi per il successo di Google, Apple e Amazon nell’istruttoria Antitrust

Apple, Amazon, Google e Gameloft, assistite da Cleary Gottlieb, Freshfields e Orsingher Ortu, hanno ottenuto una decisione di accettazione degli impegni, senza accertamento di infrazioni, a chiusura di una delicata istruttoria dell’Autorità antitrust italiana relativa a un videogioco destinato a bambini, proposto sotto forma di app per terminali mobili. 

L’istruttoria dell’Antitrust, avviata nel maggio 2014, si è svolta nel quadro della prima azione comune in materia di tutela dei consumatori avanzata dalla rete europea delle autorità nazionali preposte alla tutela dei consumatori (il c.d. CPC network), sotto il coordinamento della Commissione europea. 

Nel dicembre 2013, il CPC network aveva infatti avviato, per la prima volta dalla sua istituzione nel 2004, un’azione comune in relazione al business delle app destinate un target di minori (ad esempio, videogiochi) scaricabili gratuitamente, che talvolta offrono anche la possibilità di accedere a parti distinte della app dietro pagamento (i c.d. acquisti in-app). Le misure proposte da Google e dalle altre parti sono state giudicate favorevolmente dall’Antitrust, in quanto idonee a migliorare la trasparenza delle informazioni fornite sugli acquisti in-app e a fornire strumenti adeguati per impedire acquisti indesiderati. 

Google è stata assistita da un team interno composto da Carmelo Fontana, nonché dai legali di Cleary Gottlieb Mario Siragusa, Fausto Caronna (nella foto) e Philippe Croene

Apple e Amazon sono state assistite rispettivamente da Freshfields, con gli avvocati Gianluca Zampa e Giovanni Barone, e Orsingher Ortu, tramite i legali Matteo Orsingher e Fabrizio Sanna.

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