Trasparenza ed equità del fisco oggi a Milano con Odcec

La 9^ edizione del Convegno nazionale sulle Garanzie e Tutele Sociali di ODCEC Milano “Fisco: superare le criticità del sistema con un equo e trasparente utilizzo del gettito”, che si è tenuta oggi alla Bocconi, ha affrontato il tema del sistema fiscale come elemento centrale per il rilancio del Paese: è necessario attivare un processo di revisione e semplificazione della “macchina fiscale” in grado di contrastarne criticità e storture, ostacolo alla crescita. Oggetto del convegno analisi di scenario, raffronti internazionali e l’orientamento degli italiani verso il Fisco con dati emersi dalla ricerca dell’ISPO “Gli italiani e le tasse”.

In apertura dei lavori Alessandro Solidoro, presidente dell’Ordine di Milano, ha sottolineato come “dal sistema fiscale dipenda anche la sopravvivenza del motore economico del nostro Paese, che è rappresentato dalle imprese e dalle famiglie, entrambe messe a dura prova dalla crisi economica e da una pressione fiscale senza precedenti”; Solidoro propone “aiuti alle imprese, magari intervenendo sul cuneo fiscale che pesa sia sui lavoratori che sulle imprese stesse, ma anche con interventi di semplificazione, che tengano conto sia delle esigenze di informazione del Fisco sia di alleggerire contribuenti e professionisti da adempimenti ridondanti, macchinosi e talvolta superflui”.

Dopo l’intervento inaugurale del neorettore della Bocconi Andrea Sironi, Giuseppe Zizzo dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC ha presentato dati di scenario su accertamento, riscossione e contenzioso che hanno evidenziato tra l’altro come nel corso del quinquennio 2007-2011 si sia verificato un incremento dei controlli con un conseguente incremento delle maggiori imposte accertate e come, sempre nel medesimo quinquennio, le somme riscosse in relazione agli accertamenti siano passate da circa 6.400 a circa 12.700 milioni di euro.

Maurizio Leo, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza dell’anagrafe tributaria, ha approfondito il tema dell’accertamento analizzando la disposizione sull’abuso del diritto contenuta nella delega fiscale. Adelfio Moretti, direttore generale di Equitalia Nord, ha invece sottolineato la cruciale importanza della riscossione: “L’Italia ha livelli di evasione elevatissimi: le stime parlano di 120 miliardi di euro l’anno. Il recupero dell’evasione è doveroso e la riscossione è l’ultimo anello della catena del recupero, quello che lo rende effettivo: se la riscossione non è efficiente, viene vanificato il processo a monte. Con la nascita di Equitalia – ha proseguito Moretti – gli incassi da ruolo sono passati da 3,8 miliardi l’anno nel 2005 a 12,7 miliardi del 2011”.

Francesco Tundo, docente all’Università di Bologna, ha approfondito l’ambito del contenzioso, mentre Ugo Pollice, consigliere segretario dell’Ordine di Milano, ha presentato un’analisi dell’istituto del reclamo e mediazione evidenziando come esso possa “dare alla Giustizia tributaria maggiore velocità ed efficienza: favorisce infatti il riesame del proprio operato da parte dell’Amministrazione finanziaria, improntando il rapporto tra le parti ad una reciproca correttezza, lealtà e fiducia”.

“La pressione fiscale ha raggiunto in Italia livelli record, qualcuno sostiene che siamo primi nel mondo; il differenziale rispetto alla media degli Uem-17 è comunque di almeno 3 o 4 punti percentuali” sostiene Andrea Manzitti dell’Università Bocconi che ha presentato la composizione del gettito fiscale in Italia con raffronti internazionali per capire “se tassiamo in modo diverso dagli altri: se è così, si potrebbe quanto meno provare a riorientare il prelievo in modo da non penalizzare ulteriormente la crisi economica”, ha spiegato Manzitti.

Massimo Bordignon, dell’Università Cattolica, ha invece analizzato la struttura della spesa pubblica: “Paradossalmente, la crisi della finanza pubblica in Italia non è una crisi di finanza pubblica. E’ una crisi di mancanza di crescita; Il paese non spende troppo rispetto ad altri paesi analoghi né in assoluto né rispetto al PIL; anzi, tolti gli interessi spende meno. Ma spende male. C’è un eccesso di spesa per pensioni, a detrimento di altri interventi di welfare e di altra spesa pubblica produttiva”. Inoltre “la qualità dei servizi offerti è bassa nei confronti internazionali; decente per la sanità, bassa per istruzione, indecente per la giustizia civile. La struttura della spesa pubblica (oltre il 40% della spesa corrente per pensioni e interessi) rende difficile intervenire. Non c’è alternativa ad uno sforzo di miglioramento in equità e in efficienza; attraverso una revisione del confine tra pubblico e privato, una revisione del sistema pensionistico, una revisione della struttura territoriale e dei governi locali, attraverso infine una gestione diversa dei servizi e una politica diversa per il pubblico impiego”.

Renato Mannheimer ha quindi presentato l’orientamento dei cittadini rispetto al Fisco con la ricerca “Gli italiani e le tasse” realizzata per ODCEC di Milano.

Ha chiuso i lavori una tavola rotonda in cui esponenti delle istituzioni, delle professioni e delle imprese si sono confrontati sul tema quanto mai urgente dell’etica nell’utilizzo del prelievo e nella spesa pubblica.
Protagonisti, moderati dal vicedirettore del Corriere della Sera Daniele Manca, Attilio Befera, Fabrizia Lapecorella, Antonio Ortolani, Giuliano Pisapia e Angelo Provasoli.

I saluti conclusivi sono stati affidati a Luigi Pagliuca, consigliere del Comune di Milano.

Scrivi un Commento

SHARE