Toga, la procedura penale digitalizzata
di giuseppe salemme
Molte delle storie di legaltech che stiamo raccontando su MAG in questi mesi lasciano intravedere un trait-d’union. La sorprendente facilità con cui molte strutture del diritto possono essere “tradotte” in digitale. Categorie giuridiche, procedure, scadenze, calcoli. Tutti concetti che ben si prestano a essere ricondotti a un “if this, then that” algoritmico.
Dietro Toga, la legal tech di cui vi parliamo stavolta, c’è esattamente questo. Un team di giuristi che ha preso un insieme di istituti giuridici sostanziali e processuali (nello specifico, quelli penali) e li ha digitalizzati. Uno a uno. Il tutto per creare un software che punta a essere il braccio destro dell’avvocato penalista. Riunendo le funzioni di agenda udienze, gestione pratiche, scadenza termini e consultazione di testi e codici. In un’app “all-in-one”.
MAG ne ha parlato con l’avvocato bolognese Francesco Piccaglia De Eccher, tra i componenti del team che ha dato vita al progetto.
Avvocato Piccaglia, dal punto di vista puramente temporale Toga può essere annoverata tra le startup legal tech “pioniere” del mercato italiano…
Sì, il software è operativo da circa 3 anni, anche se l’ultima versione è stata pubblicata proprio di recente.
Ce ne racconta la genesi?
Tutti noi fondatori siamo avvocati e magistrati penalisti, quindi l’esigenza è nata da noi stessi: non c’era all’epoca alcuno strumento capace di agevolare la gestione delle pratiche e delle udienze, oltre che l’organizzazione del flusso di lavoro. Ma ci siamo resi conto presto del fatto che la procedura penale si adatta bene alla logica degli algoritmi: così abbiamo preso codice penale, codice di procedura e leggi speciali e le abbiamo trasformate in algoritmi.
Quali sono stati i risultati e come ne è stato impattato il vostro lavoro?
Toga ci ha…
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