Tim e Ardian perfezionano l’investimento in Inwit: BonelliErede, Gop, Ashurst e Legance gli studi in campo
Tim e Ardian hanno annunciato il perfezionamento dell’accordo per la parziale condivisione dell’investimento in Inwit. L’operazione consiste nell’acquisto da parte di un consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian del 49% di Daphne 3, holding neo-costituita e controllata da Tim, in cui Tim ha apportato il 30,2% del capitale sociale di Inwit. La holding subentra a Tim – per la quota di azioni Inwit trasferita – nell’accordo parasociale in essere tra Tim e Vodafone Europe B.V., in forza del quale queste controllano congiuntamente Inwit.
Advisor legali di Ardian nell’operazione sono stati BonelliErede per i temi corporate, Arendt per lo structuring e Weil Gotshal & Manges per la governance del consorzio. Ashurst e Legance hanno assistito la società per gli aspetti relativi al financing dell’operazione. Per Tim, invece, ha agito un pool legale di Gop.
I rapporti tra Tim (che conserva il controllo della holding) e il consorzio guidato da Ardian sono disciplinati da apposito patto parasociale. L’operazione non comporta obbligo di OPA, come confermato dalla Consob, ed è stata approvata ai sensi della normativa Golden Power; il controvalore per Tim è pari a 1,35 miliardi di euro, a fronte di una valorizzazione dell’azione Inwit di 9,47 euro (ex dividend).
Della rimanente partecipazione diretta di Tim in Inwit, corrispondente al 3% del suo capitale, in data odierna è stato inoltre ceduto per 109 milioni di euro l’1,2% ad un veicolo gestito e assistito da Canson Capital Partners (Guernsey) Limited, che dispone altresì di un’opzione per l’acquisto del residuo 1,8%, per un corrispettivo di 161 milioni di euro. Legance ha affiancato anche Canson Capital Partners.
Il consiglio d’amministrazione di Daphne 3 risulta così composto: Marco Patuano (presidente), Carlo Nardello (amministratore delegato), Davide Carlino, Sabrina Di Bartolomeo, Laurent Fayollas, Agostino Nuzzolo e Frédéric Jean Daniel Payet.
In particolare, BonelliErede ha assistito il consorzio di investitori istituzionali a guida Ardian con un team coordinato dai partner Stefano Cacchi Pessani (nella foto in alto a sinistra) ed Elena Busson e composto dalla managing associate Federica Munno e dagli associate Francesca Peruzzi, Francesca Ricceri e Michela Sandri. L’of counsel Mauro Cusmai ha seguito gli aspetti di Capital Markets. Riccardo Ubaldini, partner, e Christoff Filippo Cordiali, managing associate, hanno curato gli aspetti fiscali, mentre Massimo Merola, partner, e Leonardo Armati, senior counsel, quelli antitrust e relativi alla disciplina Golden Power.
Tim è stata assistita dallo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, con un team coordinato dal partner Francesco Gianni (nella foto in alto a destra) e composto dai counsel Chiara Gianni e Filippo Ughi per gli aspetti M&A, dall’of counsel Giulia Staderini con l’associate Caterina Pistocchi per gli aspetti di Capital Markets, dal partner Fabio Chiarenza e dall’of counsel Sandro Maria Galardo per gli aspetti fiscali, e dal partner Antonio Lirosi per gli aspetti relativi al Golden Power.
Ashurst ha assistito le banche Banco Santander, Mediobanca, Nomura International e Ubi Banca con un team internazionale e multidisciplinare guidato dal managing partner Carloandrea Meacci (nella foto a destra) e composto dal partner Umberto Antonelli, oltre che dal senior associate Gian Luca Coggiola e dall’associate Paolo Gallarà. Il partner Michele Milanese ha seguito gli aspetti fiscali dell’operazione. La consulenza sui profili di diritto lussemburghese è stata fornita dai partner Fabien Debroise e Isabelle Lentz della sede lussemburghese dello studio.
Legance ha assistito Canson Capital Partners per i profili di M&A/Capital markets e Ardian nell’ambito del finanziamento, con un team multidisciplinare composto dal partner Tommaso Bernasconi insieme al senior counsel Marco Sagliocca, al managing associate Marco Gagliardi, ai senior associate Andrea Mazzola e Giuseppe Battaglia e all’associate Vittorio Pagano. I profili fiscali sono stati seguiti dal senior counsel Francesco Di Bari.