The Prism, aka Stefano Simontacchi, presenta Project Revelation

Si intitola Project Revelation ed è la prima esposizione di arte esperenziale che raduna le opere di The Prism, meglio noto al pubblico della comunità legale come Stefano Simontacchi, presidente di BonelliErede, oltreché componente dei cda di Rcs, Ispi e presidente della fondazione Ospedale dei bambini Buzzi.
L’esposizione sarà ospitata, fino al 14 giugno, al Bank Space, a due passi da Piazza Affari a Milano. Ma, con il mondo degli affari o della consulenza, Project Revelation c’entra davvero poco. Entrare in Project Revelation significa intraprendere un viaggio emozionale che, avvalendosi dell’utilizzo del suono, della luce e del colore, permette allo spettatore di risvegliare dentro di sé immagini e archetipi dimenticati, tramite la contemplazione delle opere e la meditazione innanzi ad esse.

Stefano Simontacchi / The Prism alla presentazione di Project Revelation

L’unione di tutti questi elementi, nell’intento dell’artista, consente di andare oltre il semplice livello materiale, per ritrovare un dialogo con la propria anima e avvicinarsi «a un mondo spirituale che nella società attuale sta riconquistando l’attenzione di un numero crescente di persone ad ogni livello».

L’arte di The Prism fonde insieme la tecnica della audiowalk (passeggiata accompagnata da un audio) e l’impiego di light boxes astratte in ambiente immersivo, si inserisce in un filone della contemporaneità solo in apparenza scomparso. Lo scopo del progetto? «Tornare a concepire l’arte come un dono da mettere al servizio dell’uomo, permettendo una guarigione dell’anima, per vivere, respirare ed esistere nella piena consapevolezza del sé».

Magic Circle, The Prism

Come nella tipica tradizione sciamanica, è un vero e proprio stato di trance estatica che muove The Prism a creare i suoi lavori, che nascono nel momento in cui lo stato meditativo lo conduce a divenire un “canale vuoto”, generatore di opere intese non come manufatti estetici, ma come portali energetici.

Sette – il numero simbolico della fede, della spiritualità e dell’illuminazione – sono le sale che lo spettatore attraversa immergendosi in un percorso emozionale verso la riscoperta del sé, ciascuna caratterizzata da un nome e una funzione.

La prima sala prende il nome di Recharge and Rebalancing, e induce a oltrepassare la frammentazione psicologica iniziale; la seconda Spiritual Enhancer è intesa a infliggere un contraccolpo mentale, a cui fa seguito Rebirthing, dove inizia il percorso di rinascita interiore, per passare ad Higher Self, raggiungere The Hole of The Awareness, prendere visione di Hidden Treasure ed infine approdare alla stanza più “elevata”, quella dell’appuntamento con noi stessi – Soul Meeting (I AM).

Neuronal Connections, The Prism

Per il curatore dell’esposizione, Marco Senaldi, «spiritualità e arte possono sembrare due concetti molto lontani, ma la rivelazione estetica, nel suo senso più profondo, non è altro che l’epifania di quell’Essere che tutti siamo».

In concomitanza con la mostra, The Prism ha presentato anche il film omonimo Project Revelation, un cortometraggio ambientato nello spazio postindustriale dell’ex-scalo di Porta Genova e volto ad esprimere il senso segreto ed enigmatico della mostra stessa.

Un momento della conferenza stampa di presentazione di Project Revelation

Il film, sceneggiato da Ernesto Giuntini, su soggetto e testi di The Prism, è un’evocazione poetica e surreale dell’universo artistico e mentale dell’autore. Le opere retroilluminate si inseriscono come imponenti figure nell’ambiente semibuio, proprio come accade nella mostra al Bank Space, e sono “visitate” da uno spettatore d’eccezione, la cantautrice Malika Ayane che, da diversi anni, ha intrapreso anche la carriera di attrice di cinema e teatro. Il film è diretto da Jacopo Farina, fotografo ritrattista per Contrasto e regista di video di artisti italiani come Cosmo, Zen Circus, Baustelle, e altri, nonché autore di video per Fondazione Prada, Triennale e Fondation Cartier.

L’esposizione Project Revelation si inserisce nel distretto delle 5Vie, che per l’edizione 2023 avrà come tema Design for Good, una ricerca che dà spazio al rapporto tra design e benessere psicofisico, senza dimenticare l’importanza della spiritualità, fondamentale nel processo di “rinascita”.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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