Tecnologia: un avvocato su due è in “transizione”
Il settore legale si sta adattando al cambiamento abbracciando innovazioni epocali come l’Intelligenza Artificiale Generativa. Allo stesso tempo, gli studi legali e gli uffici legali delle aziende stanno affrontando i cambiamenti necessari per soddisfare le esigenze Esg (Environment, Social and Governance) e per attrarre e trattenere i talenti. Wolters Kluwer ha pubblicato i risultati della ricerca globale Future Ready Lawyer 2023.

«La tecnologia si conferma ancora una volta quale principale elemento di cambiamento – commenta Giulietta Lemmi, ceo di Wolters Kluwer Italia –: per l’87% degli intervistati, infatti, questa ha migliorato il lavoro quotidiano degli avvocati e degli studi legali. In questi anni abbiamo visto un costante incremento del suo utilizzo, ma mai come ora le tecnologie diventano fondamentali per favorire produttività ed efficienza. Dalla survey emerge inoltre la grande attenzione alle tematiche Esg da parte delle aziende e la conseguente richiesta di consulenza professionale anche da un punto di vista legale”.
Avvicinarsi/adottare l’IA Generativa con fiducia
Gli avvocati hanno da poco iniziato ad adottare l’IA Generativa (GenAI). Il 73% dei professionisti che quest’anno ha partecipato alla ricerca Future Ready Lawyer si aspetta di integrare la GenAI nel proprio lavoro entro il prossimo anno. Il 68% si sente preparato ad affrontare l’impatto della GenAI, mentre il 73% comprende come possa essere applicata al proprio lavoro. Nonostante questo, non c’è un’opinione unanime sul fatto di considerare queste applicazioni come un’opportunità oppure una minaccia. Quasi la metà degli avvocati intervistati (43%) la ritiene un’opportunità, un quarto (25%) la considera una minaccia e il 26% tanto una minaccia quanto un’opportunità.

La preparazione in materia di ESG non è ancora al livello richiesto
Sebbene negli ultimi tre anni la maggior parte degli studi legali (68%) abbia creato uffici Esg dedicati, sia gli studi legali che gli uffici legali delle aziende hanno ancora molto lavoro da fare per soddisfare l’elevata richiesta di competenze e consulenza in materia di Esg, richiesta che ha continuato a crescere costantemente negli ultimi due anni. Secondo l’indagine, il 69% degli studi legali e il 61% degli uffici legali delle aziende affermano di non essere ancora molto preparati a soddisfare le aspettative in ambito Esg. Tuttavia, l’Esg rimane un’importante area strategica di crescita, con la metà degli avvocati intervistati (50%) che prevede un aumento della domanda (di servizi legali Esg da parte dei clienti) e il 45% che si aspetta che la domanda rimanga invariata (rispetto al 36% del 2022).
Gli avvocati alle prese con la crescita dell’utilizzo della tecnologia
La tecnologia è ormai parte integrante della professione legale e la maggioranza degli avvocati (87%) afferma che la tecnologia ha migliorato il loro lavoro quotidiano. Tuttavia, meno della metà (46%) ritiene di sfruttare appieno la tecnologia, il 50% è in fase di transizione e il 4% di non sfruttarla quanto dovrebbe.
Allo stesso tempo, gli avvocati sentono la pressione di dover investire in tecnologia e di doverla utilizzare maggiormente, a fronte delle richieste dei clienti. Quasi la metà degli studi legali (46%) considera l’utilizzo della tecnologia per migliorare la produttività e l’efficienza come una delle esigenze primarie per soddisfare le necessità dei clienti, oltre a ottimizzare la collaborazione e i processi lavorativi. Anche gli avvocati degli studi legali (85%) e degli uffici legali delle aziende (84%) prevedono di utilizzare maggiormente la tecnologia per incrementare la produttività.
Capitale umano “a prova di futuro”
Un’ampia maggioranza (81%) degli avvocati, sia degli studi legali che degli uffici legali delle aziende, ritiene che la capacità di attrarre e trattenere i talenti sia un’area chiave a cui rivolgere l’attenzione per il futuro e la maggior parte di questi (80%) dichiara di essere pronta a gestire queste esigenze.
L’89% degli avvocati afferma che è importante disporre di una tecnologia che supporti la possibilità di lavorare da remoto, una richiesta sempre più ricorrente da parte dei nuovi assunti. Oltre alla tecnologia, anche la natura stessa del lavoro sta cambiando: la maggior parte degli avvocati (78%), sia degli studi legali che degli uffici legali delle aziende, prevede un aumento della richiesta di specializzazione e una diminuzione delle mansioni generiche. Gli studi legali intervistati hanno evidenziato come la specializzazione sia uno dei fattori che i clienti utilizzeranno per valutare i loro consulenti esterni nei prossimi tre anni. Fortunatamente, la maggioranza degli studi e delle organizzazioni (75%) si dichiara preparata a offrire una maggiore specializzazione ai clienti.