Sussistenza della giurisdizione italiana in materia di investimenti finanziari: la posizione delle Sezioni Unite

ArbLit, con il team di Litigation guidato dal partner Marco Torsello (nella foto), ha ottenuto una significativa pronuncia dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (Consigliere Relatore Dott. Marco Marulli) destinata ad assumere grande rilevanza. Confermando la sentenza della Corte d’Appello di Milano (che aveva ribaltato la decisione del Tribunale di Milano), la Suprema Corte ha definitivamente affermato la sussistenza della giurisdizione italiana in una causa per danni multi-milionaria promossa da investitori italiani nei confronti della filiale irlandese di un’importante banca statunitense, nella quale gli attori lamentavano di essere stati indotti ad investire circa 25 milioni di euro in un fondo delle Isole Cayman sulla base di un’attestazione ingannevole del NAV (Net Asset Value) del fondo da parte della banca, che operava come administrator dello stesso.

La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso proposto dalla banca, ha affermato la giurisdizione italiana ai sensi del Regolamento UE n. 1215/2012, sul presupposto che il «luogo dell’evento dannoso» deve essere localizzato in Italia, poiché in Italia è avvenuta la negoziazione delle quote del fondo ed è stato disposto il versamento delle somme, di modo che la condotta dell’administrator deve ritenersi diacronicamente preparatoria, e causalmente coordinata, rispetto all’evento di danno lamentato.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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