Studi legali: la terza via di Alma
di giuseppe salemme
A gennaio 2021, sul MAG 154 (*https://legalcommunity.it/mag/nuovo-record-per-i-cambi-di-poltrona/*), Alessandro Corno e Marco Zechini presentavano il nuovo brand del loro progetto professionale, Alma società tra avvocati. Dodici mesi esatti sono passati, Alma entra nel suo quarto anno di attività. E apre il 2022 dei lateral hire con un’operazione di peso.
Da Orrick, infatti, sono approdati in Alma gli avvocati Marco Nicolini e Riccardo Troiano. Due profili di spessore: attivi nel mercato legale da oltre trent’anni, erano stati tra i soci fondatori di Tonucci & Partners. Passati a Orrick nel 2009, i due guidavano rispettivamente il team m&a/private equity e la practice litigation italiani. Ma il lateral nel complesso, da 12 professionisti in tutto (vedi box), permette ad Alma di coprire anche le aree amministrativo, settori regolamentati, employment, real estate, appalti e compliance. Oltre che a quasi raddoppiare il numero di professionisti dello studio.
Insomma, una scelta importante. Un passo deciso. Ma in che direzione? A MAG, i due soci fondatori e le due new entry confermano che l’intenzione è quella di continuare a crescere sulla base di una cultura professionale comune; abbastanza forte da permettere di evitare le inefficienze che prima o poi finiscono per appesantire le grandi realtà. Per dirlo nelle parole dei soci, una “terza via”, alternativa sia al modello boutique che a quello dei grandi studi. E che magari conduca anche fuori dai confini nazionali.
Ci raccontate come è nata l’operazione? Dove vi siete conosciuti professionalmente?
Marco Nicolini (MN): Io e Riccardo lavoriamo insieme da una trentina d’anni: prima in Tonucci e poi in Orrick, e mai con esperienze brevi. Proprio in Orrick abbiamo imparato a conoscere e apprezzare Marco (Zechini, ndr): quando lasciò lo studio fu una perdita importante, difficile da colmare. Anche Alessandro (Corno, ndr) era nei nostri radar: lo conoscevamo per fama, i clienti ci parlavano bene di loro. Siamo poi stati controparti in alcune operazioni, e per gli avvocati già trovarsi bene in questi contesti è un ottimo banco di prova.
Quando vi siete convinti a sposare il progetto Alma?
MN: Credo che una scelta del genere non possa essere solo professionale. Deve esserci qualcosa alla base. E con Marco, Alessandro e il loro team abbiamo trovato una grande condivisione di valori.
Riccardo Troiano (RT): Abbiamo tutti avvertito l’interesse a fare insieme un passo importante, una voglia di mettere a frutto, in una nuova struttura organizzata in modo originale, l’esperienza fatta in grandi studi anche internazionali. Creare uno studio più a nostra misura e costruire una realtà che possa in qualche modo competere anche con i grandi studi, seppur con forma e dimensioni diverse. Vediamo in Alma uno studio che trova anzitutto un sistema di valori comuni, che siamo certi si potranno tradurre in progetti e visioni condivise; ed è proiettato verso il futuro e verso sfide importanti sia nel mercato interno che internazionale.
In effetti il progetto Alma partiva con l’intenzione di lasciarsi alle spalle alcune delle “zavorre” tipiche di realtà molto grandi e strutturate. È ancora un tema che vi sta a cuore?
MN: È uno dei driver professionali della nostra scelta. “Curare” le inefficienze è una delle prime esigenze, soprattutto in questa fase molto dinamica per il mercato e il paese in generale. Ed è stato, e sarà, un leitmotiv di Alma.
A cosa vi riferite in particolare quando parlate di inefficienze?
MN: Innanzitutto all’eccessiva…
PER PROSEGUIRE LA LETTURA CLICCA QUI E SCARICA LA TUA COPIA DI MAG