Studi legali d’affari: il nuovo speciale fatturati
Il mercato dei servizi legali ha archiviato il 2018 con una crescita che ha replicato la performance dell’anno precedente. I primi 50 studi legali d’affari attivi in Italia, infatti, secondo le stime elaborate dal centro ricerche di Legalcommunity per MAG, hanno complessivamente mosso un giro d’affari di 2,380 miliardi di euro in aumento del 6,4% rispetto all’esercizio precedente.
Se da un lato, il trend si dimostra costante, dall’altro sono diverse le novità che emergono dalla osservazione dei numeri raccolti ed elaborati dal centro ricerche di Legalcommunity.
A cominciare dal podio.
Qui, BonelliErede si conferma in vetta con 166 milioni di euro, in linea con l’anno precedente, seguito da Gianni Origoni Grippo Cappelli (Gop) che totalizza un fatturato di 145 milioni, mentre sul terzo gradino troviamo Pwc Tls, vale a dire il braccio legale e tributario del colosso della consulenza Pwc, guidato da Fabrizio Acerbis, cha ha archiviato l’anno con ricavi a 140,3 milioni con una progressione dell’11,97% rispetto al 2017.
Pwc Tls, sempre più concentrato nel consolidare il proprio posizionamento sul fronte delle operazioni straordinarie (si pensi al ruolo avuto nel recente deal Conad-Auchan al fianco della parte acquirente) ha registrato anche un rilevante aumento dei professionisti dello studio, passati da 629 a 701, così come dei soci, passati da 122 a 144.
La performance di Pwc Tls è particolarmente significativa perché fotografa una volta di più il dinamismo delle strutture collegate al mondo dei servizi di consulenza che, come si sta notando da tempo anche all’estero, stanno tornando a giocare un ruolo di primissimo piano nel mercato dei servizi legali. Anche qui è interessante fare attenzione ai dati.
Considerati i 7 studi che nel 2018 hanno registrato ricavi superiori ai 100 milioni di euro, tre sono rappresentanti del mondo delle cosiddette Big 4. Ci riferiamo a Deloitte che, con le strutture Sts e Legal (guidate ripettivamente da Alessandro Lualdi e Carlo Gagliardi) ha chiuso l’anno a 106 milioni, in crescita di oltre il 10% sull’esercizio precedente e EY che ha consolidato l’exploit del 2017 con ricavi a 104 milioni di euro.
Questi studi hanno le operazioni e attirano i professionisti. Tra i principali lateral hire dell’anno in corso, infatti, c’è sicuramente l’operazione messa a segno dall’organizzazione gestita dalla neo managing partner, Stefania Radoccia, che ha portato in EY l’intero team di Ip della boutique Crea: 16 professionisti a cominciare dal partner Daniele Caneva.
In termini di market share, secondo i dati 2018 sul giro d’affari delle prime 50 realtà del settore, il cluster delle Big 4, con il suo 18,8% è secondo solo a quello dei grandi Italiani, che detengono il 30,8% dei ricavi generati dagli studi nella Best 50 di MAG e Legalcommunity.
Qui, ovvero tra gli studi che contano più di 200 professionisti, a proposito di lateral hire, il 2019 sarà un anno che, con tutta probabilità, registrerà un consistente consolidamento delle posizioni. Soprattutto se si guarda alle prime due insegne della lista.
Con l’integrazione dello studio fondato da Giuseppe Lombardi (che peraltro ha chiuso il 2018 con un fatturato di 29,2 milioni di euro), BonelliErede potrebbe verosimilmente superare quota 180 milioni di ricavi se non addirittura sfiorare i 190 milioni. In questo modo, l’organizzazione presieduta da Stefano Simontacchi riuscirebbe a scavare un solco importante rispetto ai suoi concorrenti diretti mettendo a segno un allungo difficilmente colmabile, almeno nel breve periodo, da parte dei competitor.
Va ricordato, comunque, che non tutti i componenti dello studio Lombardi Segni & Associati hanno deciso di partecipare al merger con lo studio fondato da Sergio Erede, Franco Bonelli e Aurelio Pappalardo. Una parte di loro, come noto, ha scelto di fare ritorno in Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners. Si tratta di un gruppo di 15 professionisti con alla testa i soci Antonio Segni e Andrea Mazziotti che, nel 2006, furono tra i promotori dello spin off da cui prese vita il progetto che oggi si chiama LMS.
L’arrivo di questi avvocati nelle sedi di Roma e Milano dello studio fondato da Francesco Gianni e GianBattista Origoni dovrebbe dare sicuramente ulteriore sostanza alla capacità d’azione dell’associazione sul fronte corporate e capital markets contribuendo, anche in questo caso, a dare ulteriore spinta alla crescita dei ricavi che già, nell’ultimo anno, sono cresciuti del 9,8%.
Secondo quanto rivelato nelle ultime ore da Legalcommunity, poi, c’è un altro studio che è riuscito a intercettare un team di professionisti ex Lombardi che ha deciso di non seguire la maggioranza in BonelliErede. Si tratta del team della socia Carla Mambretti che, invece, ha scelto di spostarsi in una super boutique, vale a dire lo studio Gattai Minoli Agostinelli & Partners. L’associazione guidata da Bruno Gattai, che ha archiviato il 2018 con un fatturato di 32 milioni di euro in crescita del 2,4% rispetto al 2017, con questa operazione allarga ulteriormente il proprio raggio d’azione dotandosi di un’expertise competitiva ed “inedita” (nel senso che lo studio fino a questo momento non aveva avuto una particolare presenza) nel settore Energy.
A proposito di super boutique va sottolineato il buon andamento delle principali insegne riconducibili a questa categoria. A cominciare da Pedersoli, che….
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