STUDI ASSOCIATI, SOTTO LA LENTE DELL’AIGA A BARI
Lo studio legale associato come risposta alla crisi ma anche come opportunità per organizzare in modo efficace e moderno l'attività professionale dei giovani avvocati. Di questo si è parlato durante la tavola rotonda dal titolo "Lo studio legale associato: opportunità, organizzazione e competitività" svolta a Bari lo scorso 24 ottobre e organizzata dalla locale sezione dell'Aiga.
Dopo i saluti iniziali di Gaetano Di Muro, vice presidente dell'Ordine degli avvocati di Bari e di Antonello Colaninno di Banca Mediolanum, il dibattito si è incentrato su quale sia la vera sfida che un gruppo di giovani avvocati deve affrontare per dare vita a una associazione professionale.
Giovanni Lega, presidente di Asla (associazione degli studi legali associati) ha sottolineato che oggi come oggi «uno studio legale non può essere costruito sugli individualismi». Lega ha poi elencato quelli che sono i motivi per cui un giovane professionista dovrebbe prendere in considerazione l'opportunità di dare vita a un'associazione professionale: «La quadra vince sui singoli, si dà maggior tutela e più qualità al cliente, si può lavorare su più piazze in Italia e all'estero, si realizzano economie di scala, si può beneficiare del net working e del cross selling». Le sinergie che uno studio associato è in grado di produrre, ha poi osservato Francesco Perchinunno, consigliere nazionale Aiga, «possono essere una risorsa importante per dare una risposta efficace alla crisi» che colpisce il comparto. Ma qual è il modo più giusto per partire? «Non c'è una sola formula organizzativa», ha sottolineato in proposito Enrico Castaldi di Castaldi Mourre & Partners, «l'organizzazione deve riflettere la tipologia di business che lo studio segue». Inoltre, l'avvocato Castaldi ha osservato l'impatto competitivo della struttura sull'esercizio della professione: «Organizzazione significa velocizzazione dei processi e aumento della produttività». Infine, Francesco Amendolito, name partner di Amendolito e Associati, ha raccontato l'esperienza della costruzione di uno studio associato a Sud e ha sostenuto che oggi come oggi si tratta di «un passo obbligato, perché studio associato significa specializzazione, valore aggiunto nelle prestazioni e acquisizione di capacità competitiva».
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