Processo Saipem: in appello assolti tutti gli imputati. Gli studi
La seconda sezione penale della Corte d’appello di Milano ha riformato le condanne inflitte in primo grado alla società Saipem, ad alcuni suoi ex manager e a tre intermediari nell’ambito del procedimento per corruzione internazionale su una presunta tangente di 198 milioni di euro per l’aggiudicazione di appalti in Algeria.
Ribaltando la sentenza del Tribunale di Milano, i giudici d’appello hanno assolto tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”, revocando altresì la confisca di 198 milioni di euro disposta in primo grado quale prezzo del reato di corruzione internazionale.
Saipem è stata assistita dallo studio legale Giarda, con un team guidato da Angelo Giarda e composto da Enrico Giarda e Pia d’Andrea, e dallo studio legale Severino, con un team guidato da Paola Severino e composto da Massimiliano Foschini, Eleonora Di Benedetto e Caterina Cova.
Nicolò Pelanda di Lca ha assistito l’ex amministratore delegato di Saipem, coadiuvato da Giovanni Morgese; l’ex direttore finanziario di Saipem si è affidato allo studio Mucciarelli, con gli avvocati Francesco Mucciarelli, Luisa Mazzola e Federico Guastoni, mentre l’ex direttore operativo della società è stato difeso dallo studio Elia, con Marcello Elia e Martina Morelli.
Gli intermediari sono stati assistiti dallo studio Deluca, con gli avvocati Marco Deluca e Nicole Granelli, dallo studio Alleva, con un team guidato da Guido Carlo Alleva e composto da Valentina Raffaglio e Francesco Paolo Modugno, dallo studio Vassalli Olivo e associati, con gli avvocati Riccardo Olivo ed Ernesto Gregorio Valenti e, infine, dallo studio Zanotti, con un team guidato da Chiara M. Zanotti e composto da Eva di Fonzo e Matteo Fagioli.
La Corte d’appello di Milano ha altresì confermato l’assoluzione pronunciata in primo grado in favore di Eni e dei suoi top manager.