Ropes & Gray e il nuovo ciclo delle law firm in Italia: tutte le aperture dal 2020
di redazione
Nonostante si dica che il mercato italiano sia “troppo piccolo” e che le grandi operazioni miliardarie si contino sulle dita di una mano, la Penisola continua ad attirare gli studi legali internazionali. L’ultima conferma è arrivata il 10 settembre 2025: Ropes & Gray ha annunciato l’apertura di un ufficio a Milano, rafforzando la sua piattaforma europea dopo Londra e Parigi. (LEGGI QUI)
Il team di partenza, guidato dai partner Cataldo Piccarreta, Giorgia Lugli e Luca Maranetto, si focalizza sul private equity, area che rappresenta il motore di crescita della firm e che in Italia ha visto un 2024 da record: il mercato ha più che raddoppiato i volumi, superando i Paesi Bassi e piazzandosi al quarto posto in Europa per entità degli investimenti complessivi. Un contesto che ha reso inevitabile l’arrivo di una delle insegne americane più attive a livello globale.
L’apertura milanese di Ropes & Gray si inserisce in un trend più ampio che, dal 2020 a oggi, ha visto diversi player anglosassoni e americani scegliere l’Italia come tappa cruciale delle proprie strategie di espansione.
LA SCHEDA/1 – Il bilancio: sette arrivi in cinque anni
Dal 2020 a oggi l’Italia ha visto 7 aperture di law firm anglosassoni o americane, con focus differenziati:
- Private equity e corporate/M&A: Ropes & Gray, Fieldfisher, Squire Patton Boggs.
- Private client e wealth management: Charles Russell Speechlys.
- Insurance e litigation: Clyde & Co, DAC Beachcroft, Boies Schiller Flexner.
In totale, tra Milano e Roma, sono stati lanciati uffici con oltre 50 partner e un numero di professionisti stimato tra 100 e 150, senza contare le successive espansioni organiche.
Gli arrivi più recenti
Solo pochi mesi prima, nell’aprile 2025, era stata la volta di Becker, studio statunitense multidisciplinare con 18 uffici negli USA. Milano è diventata il suo hub europeo, sotto la guida di Gabriel Monzon Cortarelli (LEGGI QUI), con un focus sull’assistenza legale americana e sul lobbying istituzionale. Una scelta motivata dalla crescente necessità delle aziende europee di dialogare con il mercato USA in un momento di forte trasformazione politica oltreoceano.
A fine 2024, invece, è stata Charles Russell Speechlys ad avviare la sua practice italiana, guidata da Nicola Saccardo e focalizzata sul private client e il wealth management per famiglie UHNWI e family office. Una mossa che risponde al trend di trasferimento di capitali e individui ad alto patrimonio in Italia, attratti anche dal regime fiscale favorevole. Responsabile dei nuovi uffici milanesi è Cristiana Felisi (ex Maisto) che è entrata come nuova partner dello studio assieme a Giovanni Angelini, counsel. (LEGGI QUI)
Il 2024 e la ripartenza di Fieldfisher
Sempre nel 2024, ad aprile, Fieldfisher ha inaugurato la propria sede italiana a Milano con un team di 26 professionisti guidati da Alessandro Mulinacci. Una scelta che ha segnato il ritorno in Italia del brand con una presenza diretta, dopo la fine della partnership con un precedente alleato locale. Lo studio ha puntato su corporate/M&A, energia, contenzioso, IP e fiscalità, integrando subito la nuova squadra con la piattaforma europea.
Insurance al centro nel 2023
L’anno precedente era stato il turno di due colossi britannici specializzati nell’assicurativo. A febbraio 2023, DAC Beachcroft ha aperto contemporaneamente a Roma e Milano con i partner Anthony Perotto, Guido Foglia e Michele Zucca, provenienti da Advant Nctm, portando con sé un team dedicato al diritto assicurativo e al contenzioso (LEGGI QUI).
Poche settimane prima, a gennaio 2023, Clyde & Co ha messo piede a Milano con Leonardo Giani, ex Simmons & Simmons, per consolidare il proprio posizionamento globale nel settore insurance e liability. Due mosse che hanno confermato il peso dell’Italia come uno dei mercati assicurativi più ampi d’Europa (LEGGI QUI).
La stagione delle litigation firm
Il 2021 aveva visto lo sbarco di Boies Schiller Flexner (Bsf), studio newyorkese fondato da David Boies, icona del contenzioso negli Stati Uniti. Milano, dove operano tra gli altri i soci Alessia Allegretti e Luigi Macioce come administrative partners, è diventata la sua prima sede nell’Europa continentale, scelta strategica per intercettare arbitrati e dispute complesse, facendo leva sulla reputazione globale della firm. (LEGGI QUI)
Il ciclo inaugurato da Squire Patton Boggs
Il fil rouge delle aperture degli ultimi anni si era inaugurato già nel gennaio 2020, quando Squire Patton Boggs aveva avviato la propria operatività italiana con un team proveniente da Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle. Sotto la guida di Galileo Pozzoli, lo studio ha puntato su corporate, energy e arbitrati internazionali, capitalizzando sulle relazioni già consolidate con aziende e istituzioni italiane. (LEGGI QUI)
Un mercato “troppo piccolo” che continua a crescere
Dal 2020 a oggi l’Italia ha visto l’ingresso di almeno sette insegne globali, con specializzazioni diverse: dal private equity al private client, dall’M&A al contenzioso, fino al settore assicurativo. Un ritmo che contraddice l’idea di un mercato poco appetibile. Milano, in particolare, si conferma crocevia strategico: piazza finanziaria, centro decisionale per multinazionali e snodo europeo per fondi e istituzioni.
Se è vero che le grandi operazioni “mega-cap” restano rare, è altrettanto evidente che le dinamiche italiane — private capital in espansione, assicurativo maturo, flussi di UHNWI e imprese familiari in fase di internazionalizzazione — rappresentano driver sufficienti per attrarre i big della business law.
La storia recente lo dimostra: l’Italia è sempre più nel radar delle law firm globali.
LA SCHEDA/2: Perché l’Italia continua a contare
Tre driver spiegano questo trend:
- Private capital: il 2024 ha certificato la crescita del mercato italiano come hub di investimenti, soprattutto mid-cap.
- Assicurativo: l’Italia resta uno dei mercati più grandi d’Europa, con necessità di consulenza specialistica.
- Wealth management: attrattività fiscale e trasferimento di HNWI stranieri hanno reso strategica la presenza di studi focalizzati sul private client.
Il quadro conferma che, pur non essendo Londra, Parigi o Francoforte, Milano rimane uno snodo europeo strategico per le big law: una piazza dove gli studi globali scelgono di investire quando intendono radicarsi nel Vecchio Continente.