Rigettate le domande di Loro Piana nel contenzioso contro Smart Luxury, assistita da De Simone & Partners

De Simone & Partners, boutique legale italiana specializzata in materia di proprietà intellettuale, entrata a far parte recentemente del Gruppo Dennemeyer, con gli avvocati Domenico De Simone (founding partner), Giovanni Orsoni (senior associate, in foto a sinistra), e Filippo Calda (of counsel, in foto a destra), ha assistito con successo Smart Luxury, società olandese operante nel segmento del “quiet luxury” con il marchio Aurélien, in un procedimento di merito promosso da Loro Piana dinanzi al Tribunale delle Imprese di Torino.

Il giudizio verteva su presunte violazioni di diritti di design e concorrenza sleale, con particolare riferimento alla sneaker “360 LP Flexy Walk”, protetta da un modello comunitario registrato, nonché all’asserita imitazione servile di alcune calzature della linea “White Sole” – in particolare i modelli “Open Walk” e “Walk and Walk” – e di capi di abbigliamento quali la polo “Buttonless” e il pullover “Roadster”. L’attrice contestava altresì un’appropriazione del suo stile comunicativo con riferimento al layout del sito web e dei canali on-line ed al packaging, nonché condotte di agganciamento, sfruttamento indebito di reputazione e concorrenza sleale parassitaria.

Con sentenza pubblicata lo scorso 18 giugno 2025, il Tribunale di Torino ha rigettato integralmente tutte le domande di Loro Piana. In particolare, i giudici, oltre a rigettare la domanda di contraffazione di design formulata da Loro Piana, hanno escluso l’imitazione servile delle calzature e dei capi d’abbigliamento oggetto di contestazione, non solo per le differenze rispetto ai prodotti azionati da parte attrice, ma anche alla luce del fatto che le forme delle quali Loro Piana rivendicava la titolarità non presentavano un grado sufficiente di novità e/o capacità distintiva, trattandosi di articoli classici ampiamente diffusi. Il Tribunale ha altresì ritenuto insussistente qualsiasi forma di agganciamento e concorrenza sleale parassitaria, ciò anche alla luce dei differenti stili comunicativi on-line delle parti.

La sentenza, sebbene di primo grado (e quindi appellabile), costituisce un precedente di particolare rilievo nella giurisprudenza sulla tutela delle forme nel settore moda e pone un argine a derive monopolistiche su elementi stilistici di uso comune, riconoscendo come non sia possibile monopolizzare la forma di calzature e di articoli di abbigliamento classici-timeless estremamente diffusi sul mercato, che Smart Luxury potrà quindi continuare a commercializzare.

letizia.ceriani@lcpublishinggroup.it

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