Riconoscimento lodo estero, Grimaldi vince in Cassazione per Olam International

Grimaldi, con un team composto dall’equity partner Ilario Giangrossi (nella foto), dalla counsel Chiara Bicci e dall’associate Giuseppe Colombo, ha assistito vittoriosamente Olam International, gruppo basato a Singapore attivo nei settori food e agri-business, nell’ambito di un giudizio di Cassazione avente ad oggetto il riconoscimento e l’esecuzione in Italia di un lodo straniero.

L’ordinanza della Suprema Corte, nel ribadire il principio di autosufficienza del ricorso in Cassazione e il conseguente onere di “localizzazione processuale” gravante sulle parti,  rappresenta l’esito finale di un contenzioso cross-border che trae origine dall’inadempimento da parte di una società italiana di un contratto di fornitura di materie prime per l’industria alimentare del valore di diversi milioni di euro.

Gli aspetti di maggiore interesse dell’intera vicenda processuale riguardano proprio il riconoscimento in Italia di un lodo straniero emesso sulla base di una clausola compromissoria non specificatamente sottoscritta da entrambe le parti, in quanto contenuta in condizioni generali di contratto oggetto di scambio via e-mail, nonché la conferma del consolidato principio – volto a favorire la circolazione dei lodi stranieri – secondo cui lo scrutinio in ordine all’esistenza di “disposizioni contrarie all’ordine pubblico” ex art. 840, co. 5, cod. proc. civ. va eseguito con esclusivo riguardo alla parte dispositiva della pronuncia e, conseguentemente, non può tradursi in un riesame del merito del provvedimento arbitrale.

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