“Reconnect”, la nuova linea di DLA Piper su smart-working e green pass
Una nuova policy per rimettere “l’interazione umana al centro della vita lavorativa, pur preservando i vantaggi di digitalizzazione e smart working”. DLA Piper l’ha chiamata Reconnect: un tentativo di fare un passo oltre l’emergenza sanitaria, all’insegna della stabilità, dell’equilibrio e della sicurezza.
La policy prevede che professionisti e staff tornino in ufficio per almeno tre giorni a settimana, mantenendo per le restanti giornate lavorative la possibilità di lavorare in modalità “agile”, con tempi e modalità definiti di concerto con il management. “Un approccio volto a garantire che il rientro in ufficio avvenga nel rispetto della flessibilità organizzativa e delle esigenze di lavoro e di vita personali” spiega la nota stampa dello studio.
Il rientro sarà accompagnato dall’avvio di una sperimentazione propedeutica all’introduzione dell’obbligo di Green Pass. Da oggi, e fino al 15 ottobre, data di entrata in vigore dell’obbligo, lo studio raccomanda a tutti i professionisti di recarsi in ufficio muniti di Green Pass, offrendo al contempo la possibilità di eseguire il tampone a spese dello studio presso strutture selezionate.
“Con Reconnect puntiamo a superare la fase di smart working emergenziale, senza perdere di vista i vantaggi del lavoro agile, cercando un nuovo equilibrio tra presenza dentro e fuori l’ufficio che rimetta le relazioni umane al centro del nostro lavoro”, commenta Giampiero Falasca, partner e people strategist di DLA Piper, “la nuova normativa sul Green Pass agevola questo percorso: proprio per questo, in attesa che entri in vigore l’obbligo per tutti, già da lunedì prossimo raccomanderemo a tutti i nostri professionisti e dipendenti di procurarsi la certificazione prima di venire in ufficio. Sarà una fase volontaria e sperimentale che dovrebbe aiutare tutta la nostra comunità a prendere consapevolezza di quanto è importante l’impegno di tutti per mantenere sicuri i luoghi di lavoro”.