PwC TLS vince per Navalmar sul tax credit per compagnie di navigazione straniere
La compagnia di navigazione inglese Navalmar UK, assistita da PwC TLS con un collegio difensivo composto dall’of counsel Giulio Andreani (nella foto) e dalla senior manager Valeria Andreani, ha vinto dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di I grado un contenzioso avente ad oggetto la spettanza del credito d’imposta attribuito dall’art. 4, comma 1, del d.l. n. 457/1997 alle compagne di navigazione straniere, che l’Agenzia delle Entrate aveva contestato.
Navalmar UK, pur non essendovi tenuta, aveva operato le ordinarie ritenute sulle retribuzioni corrisposte ai suoi dipendenti marittimi, estinguendo poi il debito verso l’erario originato dall’esecuzione di tali ritenute mediante l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta previsto dal citato d. l. 457/1997; ciò, secondo l’Agenzia delle Entrate, sarebbe stato illegittimo, trattandosi di società non residente e priva di organizzazione in Italia.
I professionisti hanno confutato la tesi dell’Agenzia delle Entrate, sostenendo vittoriosamente che delle due l’una: o le compagnie di navigazione straniere prive di stabile organizzazione in Italia, che utilizzano navi iscritte nel Registro internazionale italiano o nel Registro di altri Stati dell’UE o dello SEE, non hanno diritto al suddetto credito d’imposta, ma allora non sono nemmeno tenute a eseguire le ritenute sugli emolumenti corrisposti ai loro dipendenti, oppure, se sorge in capo a esse un debito a seguito dell’esecuzione delle ritenute, significa che hanno diritto a tale credito d’imposta. Debito da ritenute e credito d’imposta sono infatti simmetricamente legati, poiché la funzione del secondo è quella di neutralizzare il primo.