Pro Bono, Dla Piper al fianco di Mentana anche nel 2019

Idee, esperienza, soldi e la giusta guida tra norme e adempimenti. A dicembre assisteremo al debutto di Open, il giornale digitale fondato da Enrico Mentana, direttore del Tg de La7, che a 63 anni ha deciso di diventare anche editore fornendo molti degli ingredienti che servono alla creazione di una nuova iniziativa editoriale e facendosi affiancare, sul piano tecnico normativo, da un team di Dla Piper guidato dal socio Giampiero Falasca (nella foto a sinistra).

MAG ha incontrato Mentana e Falasca nella sede dello studio a Milano che, in questa fase di start up, sta fungendo anche da sede provvisoria (quella definitiva sarà, invece, in una traversa vicino, neanche a dirlo, a Piazza Mentana) per la redazione guidata dall’ex direttore di Sky Sport, Massimo Corcione.

«La collaborazione con Dla Piper – dice Mentana – è stata decisiva. Fare un giornale non è soltanto mettere assieme un gruppo di giornalisti e scrivere. Servono adempimenti di ogni tipo, dall’iscrizione della testata, alla gestione degli aspetti organizzativi e della contrattualizzazione delle risorse. Lo studio ha fatto tutto questo pro bono, grazie all’iniziativa di Falasca», che peraltro ha deciso anche di essere socio all’1% di Giornale Online srl, la società che pubblicherà Open e che è stata costituita sempre in Dla Piper lo scorso 6 settembre assieme al notaio Angelo Busani.

 

 

 

 

 

«Noi ogni anno – racconta Falasca – ci impegniamo a fare un certo numero di ore di lavoro per progetti di rilevanza sociale. A luglio Enrico Mentana ha pubblicato su Facebook un post in cui esprimeva l’intenzione di dar vita a un’iniziativa di give back e leggendolo mi è venuta l’idea di sostenere questa iniziativa nell’ambito della nostra attività pro bono».

Give back, come spiega Mentana (nella foto a destra), significa «ridistribuire un po’ della ricchezza e della fortuna che si è avuta nella propria vita professionale a favore di chi, magari per congiunture generazionali diverse, non ha avuto le stesse opportunità». In quest’ottica s’è scelto di dar vita a un’impresa sociale. «Se uno fa un giornale che parte dell’idea del give back deve prima garantire a se stesso e agli altri che non ci sia la gherminella dello scopo di lucro – sottolinea il direttore –. L’impresa sociale stabilisce questo esplicitamente. Il che significa che tutti gli utili che eventualmente Open produrrà saranno reinvestiti nel giornale»…

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