Prende il via la fusione tra Herbert Smith Freehills e Kramer Levin Naftalis & Frankel

La fusione tra Herbert Smith Freehills e Kramer Levin Naftalis & Frankel è diventata definitiva. L’operazione dà vita a uno studio di circa 2.700 avvocati che si posizionerà tra i primi 30 a livello globale. È il culmine di un intenso periodo di sette mesi per la coppia transatlantica.

Con un fatturato previsto di circa 2,7 miliardi di dollari e 26 uffici, il nuovo studio segna la seconda grande combinazione tra Regno Unito e Stati Uniti in due anni, dopo la fusione di Allen & Overy con Shearman & Sterling nel 2024.

«Crescere rappresenta un obiettivo strategico imprescindibile in questa fase, soprattutto alla luce della complessità e della continua trasformazione del panorama globale», ha dichiarato Laura Orlando, Italy managing partner, Emea co-head of life sciences di Herbert Smith Freehills, in un’intervista esclusiva rilasciata a MAG lo scorso febbraio. «È evidente che in questo momento storico è in atto nel panorama legale una tendenza al consolidamento» ha detto a MAG Laura Orlando. «Nel nostro caso, era naturale guardare agli Stati Uniti. Hsf nasce dalla fusione, avvenuta nel 2012, tra Herbert Smith – che faceva parte del cosiddetto silver circle dei più prestigiosi studi legali del Regno Unito – con Freehills, uno dei big six australiani. La fusione che ha dato vita a Herbert Smith Freehills ha creato una realtà internazionale tra le più forti nell’area dell’Asia e del Pacifico. Il prossimo passo non poteva che essere quello di potenziare la presenza negli Stati Uniti, un mercato dinamico, in forte espansione economica e destinazione di crescenti flussi di investimento».

Il nuovo studio, che si chiamerà Herbert Smith Freehills Kramer nel Regno Unito e HSF Kramer negli Stati Uniti, inizierà ora il processo di integrazione.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE