INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO FORENSE

Praticanti in attesa di giudizio, scende in campo anche Asla

È un tema cruciale, tanto che legalcommunity e MAG se ne sono occupati fin dallo scorso mese di maggio (ascolta il podcast e leggi gli articoli). Il problema è che si tratta di una questione non ancora risolta e allora anche ASLA, l’associazione che raggruppa gli studi legali associati ha deciso di prendere posizione e schierarsi a fianco dei praticanti avvocati con una lettera rivolta alle Istituzioni sull’esame di abilitazione, ad oggi ancora bloccato con forti ritardi sulle correzioni.

“Il tempestivo e regolare svolgimento dell’esame di abilitazione alla professione forense” – chiarisce la lettera, firmata da oltre 50 studi più grandi d’Italia e insigni esponenti del mondo dell’avvocatura, fra cui Giuliano Pisapia– “non interessa unicamente gli aspiranti avvocati, ma è imprescindibile per gli stessi studi legali con cui collaborano”.
Secondo i firmatari è lo stesso esame di abilitazione ad essere concepito come un esame di idoneità e non come un concorso “che, per sua natura, permette di anticipare o ritardare l’accesso alla professione in funzione delle contingenze – più o meno favorevoli – del mercato legale”, anche perché “l’accesso dei giovani colleghi idonei
non è una minaccia, ma un’opportunità di costante rinnovamento della professione”.

Gli studi – fra cui figurano BonelliErede, Gianni Origoni, Pirola Pennuto Zei e le altre più grosse insegne italiane, e colossi internazionali del calibro di Freshfields, Cleary Gottlieb e Linklaters – chiedono che le istituzioni politiche e forensi assicurino la ragionevole durata della procedura di abilitazione forense, facendo in modo che le prove scritte già svolte vengano corrette entro e non oltre la fine di luglio.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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