Poggi & Associati, tra la Via Emilia e il business
Oggi si teorizza tanto in merito alla redditività della professione. Come Diogene con il lanternino cercava “l’uomo”, avvocati e commercialisti si ingegnano per cercare mandati e attività dal famoso “valore aggiunto” e, in questo modo, accrescere la profitability delle organizzazioni in cui operano.
Talvolta, poi, capita di incontrare chi sembra aver capito come fare, ossia aver compreso come sfuggire alla minaccia della pressione tariffaria e della trasformazione in prestazioni di base delle attività di consulenza. Talvolta capita di incontrare chi ha ben chiaro in mente cosa significhi essere un avvocato d’affari oggi.
«Noi non facciamo operazioni spot. E soprattutto non ci limitiamo a entrare in deal dove a guidare sono altri. Per noi è fondamentale avere sempre almeno una “carta” in mano. Una tessera del mosaico. Un fattore che sia determinante per il buon esito dell’operazione. Siamo una boutique d’affari dove il legale e la regolamentazione giuridica sono ancillari rispetto alla più articolata attività di business».
Siamo a Bologna. All’interno di un bell’ufficio affacciato su piazza Minghetti. E a parlare è Luca Poggi. Commercialista, 57 anni, socio fondatore di Poggi & Associati, realtà che conta in tutto 38 fee earners e che ha archiviato il 2017 con ricavi pari a circa 7,3 milioni di euro. «Quest’anno però – dice a MAG – arriveremo almeno a 8 milioni. Non si tratta solo del nostro budget. È lavoro che è già in pipeline. Magari riusciamo anche a fare meglio».
Lo studio, da poche settimane, ha chiuso un’operazione per il suo cliente più importante: si tratta dell’ingresso del gruppo Ima (player mondiale nell’industria del packaging) in Tmc Spa. Un investimento di 58,5 milioni con il quale la società controllata dalla famiglia Vacchi ha rilevato l’82,5% della società produttrice di macchinari per il confezionamento di prodotti tissue e personal care.
La soddisfazione di Poggi è palpabile. «Stavolta siamo riusciti a occuparci praticamente di tutto: individuazione della target, negoziato, due diligence fiscale e legale, contrattualistica ecc. È stata la prima volta che abbiamo fatto tutto “in casa”», dice Poggi che su questo deal ha coordinato un team formato dai soci Emanuele Gnugnoli e Monica Montironi, responsabili dei profili legali e Alessandra Dalmonte, che ha seguito quelli tax. La soddisfazione è dettata soprattutto dalla constatazione che la macchina che Luca Poggi ha cominciato a costruire nel 1986 (anno di fondazione dello studio) finalmente sta raggiungendo l’assetto desiderato nell’ambito di un percorso di crescita in cui, come accennato, la collaborazione con Ima è stata fondamentale.
Poggi è il consulente di Ima dagli inizi degli anni ’90. Il suo rapporto con Alberto Vacchi, numero uno del gruppo, nasce quando lo assiste nella dismissione delle attività che la famiglia aveva nell’edilizia e che per lungo tempo erano state preminenti.
La svolta, poi, arriva nel 2010, quando Ima entra nella sua fase acquisitiva. Il che, per Poggi, significa una garanzia di attività straordinaria anno su anno (il gruppo ha una propensione acquisitiva di 100-140 milioni di fatturato l’anno). Si parte con…
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