Pirola vince con Faienza alla Corte di Cassazione
Faienza, assistita dai partner dello studio Pirola Tonio Di Iacovo e Andrea Russo (nella foto), è risultata vittoriosa nel giudizio innanzi alla Corte di Cassazione nell’ambito di contenzioso contro l’Agenzia delle Entrate riguardo una sentenza della Commissione tributaria regionale della Lombardia.
Il principio di diritto statuito dalla Corte, si legge in una nota, è quello secondo cui l’accertamento induttivo è illegittimo allorché lo scostamento tra ricavi, compensi e corrispettivi dichiarati e quelli desumibili dagli studi di settore, non integri il requisito della “grave incongruenza”, requisito tuttavia abrogato dalla L. 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 23, a decorrere dalla quale (1 gennaio 2007) l’accertamento induttivo può viceversa fondarsi sul mero divario, a prescindere dalla sua gravità, tra quanto dichiarato dal contribuente e quanto risultante dagli studi di settore.
L’ordinamento attuale dunque reca minori tutele per il contribuente. La Corte ha accolto il ricorso del contribuente e rinviato in seconde cure, per il rinnovo del giudizio di merito e per le spese.