PedersoliGattai: a gennaio 2024 nasce uno studio con 350 avvocati e 120 milioni di fatturato

di nicola di molfetta

Un’impresa titanica, senza precedenti nella storia del mercato dei servizi legali italiano. Gli studi Pedersoli e Gattai Minoli Partners hanno deciso di procedere con il progetto di fusione di cui Legalcommunity aveva già parlato nelle scorse settimane (CLICCA QUI). Da questa integrazione fra pari nascerà un nuovo studio legale con circa 350 professionisti, tra cui più di 60 soci (64, tutti equity) e un fatturato aggregato di circa 120 milioni di euro.

Numeri e cifre superano quelli che si possono derivare dalla semplice addizione dei dati 2022 delle due superboutique e la ragione è semplice. La nascita di questo nuovo campione nazionale coinvolgerà anche un terzo gruppo di professionisti. Si tratta di un team di avvocati tutti provenienti dall’area corporate m&a del colosso nazionale BonelliErede.

La nuova insegna sarà PedersoliGattai (scritto come un’unica parola) e debutterà, ufficialmente, a gennaio 2024. Come dicevamo, si tratta di un progetto senza precedenti. In passato, il mercato dei servizi legali nazionale ha certamente assistito a integrazioni e fusioni tra studi, ma mai tra due entità di tali dimensioni e quasi mai tra due studi che, almeno sulla carta, non avessero la necessità di unire le forze per far fronte a una situazione di crisi potenziale o attuale.
Gattai Minoli, in base ai dati dello speciale Best 50 di MAG (CLICCA QUI) si presenta all’altare di questa unione con 175 professionisti e ricavi 2022 pari a 56,9 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto al 2021. Pedersoli arriva con una squadra che nel complesso conta 162 professionisti e che, nell’ultimo anno, ha totalizzato un fatturato di 52,5 milioni, anche qui, con una crescita del 1,7%.

CORAZZATA M&A

Lo studio che nascerà da questa integrazione avrà una fortissima trazione m&a. Sia per Gattai che per Pedersoli, infatti, l’area di pratica dedicata alle fusioni e acquisizioni, inclusa l’attività private equity muove ben oltre la metà del giro d’affari complessivo di studio: si tratta del 55% nel caso dello studio guidato da Carlo Pedersoli e del 62,4% in quello fondato da Bruno Gattai. Inoltre, anche il team di ex BonelliErede, guidato dal socio Carlo Montagna e di cui sono componenti anche i soci Stefano Cacchi Pessani, ed Enrico Vaccaro oltre all’avvocato Alessandro Capogrosso e all’avvocata Elisabetta Bellini (che nel passaggio alla nuova organizzazione assumeranno il ruolo di partner), ha una prevalente trazione m&a.
Di fatto, se ci affidiamo alle analisi della bibbia delle directory internazionali, Chambers & Partners, Pedersoli Gattai potrà schierare una sorta di dream team dell’m&a nazionale con ben 12 professionisti inseriti all’interno del ranking sul settore m&a high-end capability (13, se estendiamo la ricerca all’Equity capital markets): più di Chiomenti (7), più di BonelliErede (7), più di Gianni & Origoni (5), più di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (5) e più di Legance (3). Molti, nel mercato, si chiedono se questa sarà anche una condizione per cui lo studio rischierà di subire l’effetto boomerang dei conflitti, ma questo è un rischio che, al momento, i promotori dell’operazione considerano marginale. «Se ci saranno questioni di conflitti sui clienti le gestiremo – dice a Legalcommunity Carlo Pedersoli –. L’importante è che non ci siano conflitti interni». «In realtà abbiamo una clientela molto diversificata – aggiunge Bruno Gattai –. Noi siamo molto presenti sui fondi, loro sulle banche e anche riguardo ai clienti industriali, abbiamo referenti diversi». «Ovviamente la questione l’abbiamo valutata – sottolinea Montagna – e la risposta ci è arrivata del nostro track record storico. Guardando indietro negli anni, sono state rarissime le situazioni in cui abbiamo rischiato di essere sugli stessi clienti. Invece, è accaduto di lavorare gli uni di fianco agli altri su operazioni particolarmente articolate e di riuscire a farlo in grande sinergia». Come nei giorni della “partita” sui diritti tivù del calcio, quando Gattai ha lavorato al fianco di Cvc e Montagna per Advent.  

IN 40 PER IL LITIGATION

Ma, l’effetto Pedersoli Gattai non si produrrà solo sul fronte m&a. Di sicuro, l’operazione consentirà di dare ulteriore consistenza all’area banking & finance, dove l’integrazione dovrebbe creare sinergie sul fronte capital markets e restructuring. E, soprattutto, il nuovo studio sarà in grado di schierare una notevole potenza di fuoco in ambito litigation dove l’organizzazione avrà una squadra di almeno 40 persone, tra cui anche il professor Giuseppe Sbisà, anch’egli ex BonelliErede, che si è unito allo studio Pedersoli di recente, con il titolo di of counsel.
Invece, per le aree tax, labour, amministrativo/regolamentare, Ip e real estate, la fusione metterà assieme competenze nuove o consentirà la nascita di dipartimenti più articolati apportando ex novo o integrando la dotazione professionale delle strutture d’origine. In prospettiva, sottolineano i fondatori, «queste aree potranno crescere ancora». Lo studio, per dire così, nascerà con le porte aperte. «L’importante, per noi – sottolinea Pedersoli – sarà lavorare sulla qualità, che rimarrà un tratto distintivo anche in questa nuova struttura», «assieme – aggiunge Montagna – alla modernità, che vuol dire consapevolezza delle mutate esigenze dei clienti». Esg e tecnologia saranno, invece, due fronti su cui anche PedersoliGattai continuerà a lavorare in linea con il trend di mercato e nella consapevolezza che la morfologia di uno studio proiettato al futuro non potrà prescindere da certe caratteristiche. Gattai ha appena pubblicato il suo primo bilancio di sostenibilità (CLICCA QUI), ha una certificazione “carbon footprint” e, fronte tech, è certificato per la sicurezza delle informazioni nel suo sistema di gestione. Pedersoli porta avanti da anni un piano di sostenibilità e nel 2022 ha creato un sector group interdisciplinare guidato dal socio Antonio Pedersoli (CLICCA QUI).

GOVERNANCE

Quanto alla governance, per i primi quattro anni, è previsto che Carlo Pedersoli rivesta la carica di presidente dello studio, mentre Bruno Gattai sarà il managing partner. Lo schema di vertice prevede anche la presenza di due deputy managing partner che, per questo primo mandato, saranno i soci Carlo Re e Stefano Cacchi Pessani. «Avremo anche un comitato esecutivo – sottolinea Gattai – che sarà composto da 14 soci. Per questo primo quadriennio le nomine saranno fatte tenendo conto della rappresentatività delle diverse componenti che hanno costituito lo studio. Dal successivo, quando l’amalgama della struttura sarà perfezionato, questo non sarà più un criterio». La governance sarà completata anche da una serie di altri comitati come quello remunerazioni, conflitti e garanti che andranno a occuparsi dei vari aspetti rilevanti della vita e del funzionamento dello studio. In particolare, il comitato garanti sarà formato da Carlo Pedersoli, Antonio Pedersoli, Bruno Gattai, Luca Minoli e Carlo Montagna e sarà il custode dei valori fondanti dello studio.
Le attività saranno affiancate da una struttura manageriale che si occuperà della direzione generale, finanziaria, operativa, hr e marketing della struttura, attingendo dalle risorse interne degli studi che già sono dotati di figure di questo tipo. Particolarmente delicato sarà il ruolo del temporary manager selezionato dallo studio per “mettere in moto” la macchina («anche perché noi dobbiamo anche continuare a lavorare», dice con una battuta Gattai). Si tratta di Ugo Bisacco che opererà come advisor esterno. Il professionista, già global cfo di Value Partners e tra i registi della start-up di ACB Group, tra il 2017 e il 2023, è stato chief operating officer in Dentons dove si è occupato proprio di coordinare e ottimizzare le attività operative e progettuali dello studio, supervisionando un team di oltre 40 persone nelle aree marketing e business development, talent management, It, office management, risk e compliance.

UNINIZIATIVA D’IMPATTO

Insomma, Pedersoli Gattai nasce per incidere sul mercato. «La nostra è una mossa aggressiva – sottolinea Gattai – tutt’altro che difensiva. L’idea è nata perché abbiamo visto che nel mercato si stavano aprendo degli spazi e abbiamo avuto chiara l’idea che per poterci inserire in quegli spazi serviva un soggetto con determinate caratteristiche dimensionali e professionali». Il teorema Gattai è molto chiaro: le dimensioni contano in questo settore dove lavoro porta lavoro. «Così abbiamo deciso di investire nella creazione di un operatore tier one, istituzionalizzato e, pertanto, capace di garantire anche un adeguato ricambio della sua leadership». «È un progetto che nasce pensando ai nostri giovani e con l’obiettivo di non disperdere l’importante avviamento che queste strutture hanno realizzato nel corso del tempo». «E proprio l’opportunità di dare vita a un progetto nuovo – aggiunge Montagna – è stato ciò che mi ha convinto a fare questo passo . Realizzare un’iniziativa nuova, provare a lasciare il segno nel mercato con una organizzazione innovativa e capace di fare la differenza: sono queste le cose che mi hanno convinto a dire di sì». Un passaggio fondamentale per questa storia visto che, come ricorda Bruno Gattai, «già un anno fa avevamo provato a realizzare questo progetto con Carlo e lo studio Pedersoli». Le trattative, tuttavia, erano finite in una fase di stallo che si è sbloccata proprio quando Gattai è potuto tornare da Pedersoli con anche l’adesione di Montagna e soci. «Non c’è che dire – confermano gli avvocati – Bruno è stato il vero ariete, il trascinatore del gruppo». Una battuta a cui il fondatore di Gattai Minoli (e in passato numero uno di Dewey & LeBoeuf e Simmons & Simmons) risponde sottolineando che «loro sono le uniche persone con cui avrei mai potuto fare una cosa così importante e impegnativa. Perché, prima di tutto, sono persone per bene. E questo per me conta».

AAA CERCASI SEDE

Tra le varie questioni che restano da smarcare in vista del debutto ufficiale della nuova insegna c’è quella della sede. Soprattutto a Milano, né gli uffici di Gattai Minoli Partners in via Principe Amedeo, né quelli di Pedersoli in via Monte di Pietà saranno in grado, da soli, di ospitare tutti i 350 professionisti che costituiranno la nuova struttura. «Si tratta di una delle cose più difficili», dicono gli avvocati a Legalcommunity, «a Milano non ci sono molti spazi così grandi». Nel mentre, prima di scoprire se i nuovi uffici saranno all’interno o nelle immediate vicinanze del cosiddetto Quadrilatero della moda, i professionisti di Pedersoli Gattai si divideranno tra le due sedi degli studi fondatori, dove i team delle varie practice saranno redistribuiti per cominciare a lavorare insieme. «A Roma, invece, abbiamo già cominciato a cercare una sede unica». Completa la lista degli indirizzi dello studio, Torino, dove è di stanza da diversi anni Pedersoli. Mentre, per quello che riguarda l’estero, al momento non sono previste aperture in nessuna delle capitali del legal business mondiale, ovvero Londra e New York. In ogni caso, PedersoliGattai potrà contare su un importante network di rapporti internazionali, per assistere clienti italiani ed esteri anche nelle operazioni cross-border.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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