Paul Weiss nell’occhio del ciclone, su Linkedin, per l’accordo raggiunto con l’amministrazione Trump
Lo studio legale Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison è al centro delle polemiche dopo aver accettato le richieste di Donald Trump per ottenere la revoca di un ordine esecutivo che minacciava i suoi clienti e la sua stessa sopravvivenza. L’ordine, emesso il 14 marzo, puniva lo studio per il coinvolgimento dell’ex partner Mark Pomerantz nelle indagini della Procura di Manhattan sull’allora ex presidente.
Il chairman dello studio, Brad Karp, ha difeso la decisione in un’email ai 900 avvocati dello studio, spiegando che era stata presa “nel miglior interesse dei clienti”. Tuttavia, molti avvocati interni ed ex membri dello studio hanno criticato la scelta. Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, ha attaccato Paul Weiss su LinkedIn per non aver consultato i clienti prima di accettare l’accordo.

L’intesa con Trump prevede che lo studio rappresenti clienti di ogni orientamento politico, rinunci alle politiche DEI (Diversity, Equity & Inclusion) e fornisca 40 milioni di dollari in servizi legali pro bono per cause come l’antisemitismo e il sostegno ai veterani.
Paul Weiss ha difeso la scelta di raggiungere un accordo con Donald Trump sostenendo che fosse nell’interesse dei clienti e necessario per la sopravvivenza dello studio. Il presidente dello studio, Brad Karp, ha spiegato che l’ordine esecutivo di Trump avrebbe potuto distruggere lo studio, colpendo il personale e i clienti attraverso la revoca delle autorizzazioni di sicurezza e restrizioni sui contratti governativi. Anche se Paul Weiss avrebbe potuto impugnare l’ordine in tribunale, ciò non avrebbe risolto il problema di fondo, ovvero il rischio che i clienti abbandonassero lo studio perché percepito come soggetto non grato all’amministrazione.
In un comunicato ufficiale, lo studio ha ribadito che la maggioranza dei clienti ha sostenuto la decisione e che far revocare l’ordine esecutivo rapidamente fosse la scelta migliore per tutelare i loro interessi. Inoltre, ha affermato di aver ricevuto numerosi messaggi di supporto e sollievo dai clienti dopo l’accordo.
L’intesa con Trump prevede tre impegni da parte dello studio:
– Rappresentare clienti di ogni orientamento politico
– Non adottare politiche DEI (Diversity, Equity & Inclusion)
– Fornire 40 milioni di dollari in servizi legali pro bono per cause concordate
Paul Weiss ha riconosciuto che la decisione sia stata difficile, ma l’ha giustificata come l’unica via per proteggere lo studio e i suoi clienti.
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