Orsingher Ortu vince la battaglia del “mocio” per 20th Century Fox

Il Gruppo Twentieth Century Fox è stato assistito con successo dagli avvocati Fabrizio Sanna (nella foto) e Matteo Orsingher dello studio Orsingher Ortu – Avvocati Associati, in un procedimento cautelare iniziato da FHP di R. Freudenberg s.a.s. (distributrice per l’Italia dei prodotti a marchio “Vileda”) per lamentare la violazione del suo marchio italiano “mocio” nell’ambito della versione italiana del film “Joy” (diretto da David O. Russell, con Jennifer Lawrence, Robert De Niro e Bradley Cooper) e chiedere l’inibitoria alla sua ulteriore distribuzione.

La ricorrente lamentava che nella versione doppiata in italiano della pellicola prodotta e distribuita da Fox venisse utilizzato il termine “mocio” per descrivere la scopa auto-strizzante inventata con il nome di “Miracle Mop” da Joy Mangano, alla cui biografia il film è ispirato. Secondo FHP tale uso avrebbe comportato un danno irreparabile alla funzione distintiva, attrattiva e di “garanzia di qualità” del suo marchio registrato.

L’ordinanza cautelare definitiva ha risolto la questione (rispetto a cui non constano precedenti noti) aderendo alla tesi difensive di Fox, secondo cui l’uso del segno “mocio” nel film è lecito, in quanto, oltre ad avere un fine descrittivo e conforme ai principi di correttezza professionale, si colloca nell’alveo della libertà costituzionale di espressione artistica.
In particolare, il giudice ha riconosciuto che lo spazio di tutela dei diritti dei terzi all’interno di un’opera cinematografica è ristretto, giacché in essa si deve presupporre uno iato tra le immagini e le parole impresse sulla pellicola, e la realtà che lo spettatore è in grado di recepire e comprendere.

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