ORLANDO: «AL LAVORO SULLE SOCIETA’ DI AVVOCATI»

Ci sono anche le società tra avvocati nella lunga lista delle incombenze del ministro della Giustizia, Andrea Orlando (nella foto) al lavoro da mesi sulla riforma del settore. A rivelarlo è lo stesso guardasigilli in un'intervista pubblicata dal Sole 24Ore in cui, Orlando sottolinea che «il sistema giustizia non può non contare sull'apporto convinto e condiviso di un'avvocatura moderna».

Un'avvocatura che, quindi, secondo il ministro è chiamata ad affrancarsi dai retaggi del passato e ad interpretare il proprio ruolo in chiave tecnologica, internazionale e competitiva. Sul primo fronte, la sfida si chiama processo civile telematico. Si tratta del deposito sul web degli atti processuali e dei documenti presentati dagli avvocati delle parti, a eccezioni di quelli di costituzione in giudizio. La data di partenza è rimasta ferma al 30 giugno ma, in pratica, abbandoneranno la carta per imboccare il canale online solo gli atti presentati nei procedimenti iniziati dal 30 giugno prossimo. Per i processi già in corso il passaggio all'informatica è facoltativo.

Più in generale, per eliminare il problema dell'arretrato civile (fatto di oltre 5 milioni di cause) il governo ha previsto un crescente coinvolgimento degli avvocati nella gestione nel contenzioso. Sia con il trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti pendenti, sia con la negoziazione assistita, sia con un inedito procedimento preliminare.

Infine, Orlando sottolinea l'importanza della specializzazione non solo in riferimento agli avvocati (per i quali è stata introdotta dalla nuova legge professionale) ma anche in relazione ai giudici: «La specializzazione non solo è un trend europeo, ma è figlia della complessità attuale. Il giudice "tuttologo" poteva andar bene in una società e in un economia più semplice, oggi non più».

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