Nuovi soci, un nuovo nome, una nuova sede: ecco come Fivelex è diventato Fivers nel 2024

di nicola di molfetta

Ci sono molti modi per celebrare un anniversario. I professionisti che dieci anni fa diedero vita a Fivelex hanno deciso di fare le cose in grande nel corso di questo 2024. Non parliamo di feste o eventi. La frivolezza non è propriamente nelle corde dei promotori di questo progetto. Piuttosto, invece, hanno deciso di fissare alcune mile stone che in qualche modo raccontano quello che lo studio è stato e, soprattutto quello che punta a diventare nel prossimo futuro.

Prima cosa, il nome. Fivelex, dallo scorso maggio, è diventato Fivers. Il cambio non è stato solo estetico. Un brand che si rispetti riassume un’idea. E questa nuova declinazione del cinque originario (riferito al numero dei primi soci fondatori, nel 2014) racconta la volontà di mettere al centro le persone che realizzano questo progetto. Fivers, infatti, si potrebbe tradurre con “quelli di…”, mettendo in evidenza che il gruppo, ormai, raduna professionisti che condividono molte cose: la competenza tecnica, una certa visione della professione, un certo approccio al mercato, il rispetto di determinati valori.

La volontà di raccogliersi, radunarsi, stare assieme nella dimensione di gruppo, anzi di squadra, è stata vestita anche con la decisione di trasferire lo studio in una nuova sede. Un edificio intero (cielo-terra, come si dice) che è diventata la nuova casa dei Fivers, dopo dieci anni trascorsi in via degli Omenoni.

La nuova sede di Fivers a Milano

Il primo dei suoi due ingressi (uso un’espressione cara ai soci dello studio) si trova a Milano, in via Paleocapa 5. La struttura colpisce non solo per la bellezza degli spazi e la luce che la caratterizza, ma soprattutto perché trasmette l’idea della maturità raggiunta dall’organizzazione che oggi va annoverata senza dubbio nell’elenco delle nuove super boutique nazionali. I 1.987 metri quadri di uffici, suddivisi su quattro piani gemelli, ospitano uffici, piccoli open space, sale riunioni, cucine comuni, sale di svago e una biblioteca, nel piano interrato, che è anche un bar dove è possibile studiare e fare pause ristoratrici. La scelta della nuova sede, ha fatto sapere lo studio, riflette la necessità di dotarsi di ambienti più ampi, in funzione della crescita che sta caratterizzando la struttura, nonché la volontà di migliorare la sede lavorativa, dedicando parte dell’immobile ad ambienti comuni che favoriscano l’aggregazione tra le persone, la vivibilità e la fruibilità dei luoghi di lavoro.  «Attraverso i nuovi uffici vogliamo garantire a tutti i professionisti e dipendenti un ambiente di lavoro ancora migliore, con una organizzazione degli spazi e una logistica pensate per rendere più piacevole la permanenza in studio e agevolare i trasferimenti casa-lavoro», hanno commentano i co-managing partner Francesco Di Carlo, Alfredo Craca, Francesco Mantegazza e Fabio Oneglia.

Le persone al centro: una espressione che sentiamo ripetere spesso (e da più parti) ma che, in Fivers, non sembra solo uno slogan. Lo studio è intento in un percorso di crescita e sviluppo che non solo, come vedremo, guarda all’esterno e lavora sui cosiddetti lateral hire, ma tiene in grande considerazione i talenti interni e, per essi, struttura un career path che punta a definire percorsi e consolidare la cultura di studio. Sempre per restare al 2024, Fivers a marzo, ha annunciato otto promozioni interne al termine del processo di valutazione annuale.  Andrea Brambilla (fiscale), già managing associate è diventato socio. Edoardo Bassi (fiscale), Giulio Gomitoni (contenzioso), Lea Lidia Lavitola (corporate M&A) e Valerio Manicone (fiscale), già senior associate, hanno assunto la qualifica di managing associate; Luca Russo (fiscale) e Gioia Stendardo (corporate M&A), già associate, sono passati a senior associate; mentre Alice Alessandri (banking), già junior associate, è stata fatta associate.   

La biblioteca dello studio a Milano

Di fianco alla cosiddetta crescita organica, dicevamo, Fivers anche quest’anno ha spinto su quella per linee esterne. In particolare, lo studio ha continuato ad alimentare la crescita della sede di Roma. La presenza nella capitale, avviata nel 2023 con l’arrivo del socio Alessandro Del Ninno (proveniente da Tonucci & Partners) attivo sul fronte It, data protection e Ip, è cresciuta prima con l’ingresso di Francesca Pulejo (ex Orsingher Ortu), che è andata a rafforzare ulteriormente la struttura sul versante del contenzioso civile e societario; è proseguita con l’aggregazione di Giovanna Aucone (proveniente da PG Legal), assieme al suo team, esperta di diritto assicurativo; ed è culminata con l’approdo di Renato Giallombardo, ex Ey Slt e Gop, con la qualifica di managing partner della sede di Roma, che ha fatto il suo ingresso assieme a Luca Spagna, Annachiara Mastellone, Gabriele Cianfanelli e Marianna Fratantonio. Questa operazione, orientata alla crescita dello studio sul fronte corporate m&a, private equity ed energy, è stata l’ulteriore mossa con cui Fivers ha avviato la propria presenza nella Capitale, aprendo in Piazza Delle Belle Arti il secondo ingresso dello studio (nel senso di ulteriore, non di secondario) che punta a operare come un’unica struttura, priva di steccati territoriali, su scala nazionale. Reputazione, eccellenza tecnica, relazioni: queste tre erano le caratteristiche che i Fivers cercavano per stabilire la loro presenza nella Capitale in modo significativo e queste, ad oggi, sono state le prime risposte che si sono inserite in un percorso di crescita tutt’altro che esaurito. Nel mentre, nel corso del 2024, anche Milano ha continuato ad attrarre professionisti. L’ingresso più recente, qui, è stato quello di Antonio Papi Rossi (già Amministrativisti Associati), con cui lo studio ha proseguito la crescita nell’amministrativo che assieme al corporate m&a e all’energy è ormai diventato una componente importante dell’offerta dello studio, di fianco alle aree di attività “identitarie”: regolamentare finanziario, litigation, e tax.

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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