Gli avvocati nella vittoria del Comune di Nardò sull’affidamento del servizio mensa scolastica
Il TAR Lecce ha confermato la legittimità dell’operato del Comune di Nardò relativo alla gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica per le scuole dell’infanzia e primaria a tempo pieno.
Il caso
Nel mese di giugno, l’amministrazione comunale aveva bandito la gara per l’affidamento del servizio citato, per un importo di oltre 1,7 milioni di euro. A seguito dell’apertura delle buste delle due offerte presentate, l’amministrazione procedeva con l’esclusione di uno dei due operatori, ritenuto non affidabile, per pregressi inadempimenti nella esecuzione di precedenti appalti, e in particolare per essere stata ritenuta responsabile, nell’anno 2016, di un grave episodio di tossinfezione che coinvolgeva 174 bambini, di sovraffollamento del centro di cottura quale possibile causa della contaminazione alimentare e di un comportamento che precludeva all’autorità sanitaria la possibilità di risalire alle cause dell’incidente.
Gli esiti della procedura concorsuale venivano, quindi, impugnati dinnanzi al TAR Lecce dalla società estromessa, che chiedeva la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti comunali. Secondo la ricorrente, il provvedimento di esclusione del Comune di Nardò era illegittimo per difetto di motivazione e di istruttoria, sotto il profilo del tempo trascorso dalla violazione commessa e sotto il profilo della gravità della stessa.
L’Amministrazione si difendeva in giudizio con gli avvocati Paolo Gaballo (nella foto) e Riccardo Renna, i quali eccepivano l’infondatezza dell’azione avversaria, evidenziando la piena regolarità della procedura e, quindi, la legittimità della disposta esclusione.
La pronuncia
Con sentenza del 14 ottobre 2022, si legge in una nota, a seguito della discussone dello scorso 11 ottobre, la seconda sezione del TAR Lecce (presidente Antonella Mangia, relatore Nino Dello Preite), decidendo direttamente il merito della questione, ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato ed acclarando la correttezza dell’operato della stazione appaltante.
In particolare, il TAR, condividendo le tesi difensive degli avvocati Gaballo e Renna, ha accertato che la ricorrente fosse incorsa in una delle cause che, secondo la valutazione discrezionale dell’amministrazione comunale, potesse dar luogo alla esclusione della procedura e che il provvedimento espulsivo fosse ben motivato alla stregua dei parametri che regolano le procedure di evidenza pubblica.