Mondini Rusconi vince per Nintendo
Il tribunale di Milano si è espresso sul caso Nintendo, con sentenza n. 12508/2015 del 6 novembre, stabilendo che l’uso di sistemi che permettono di utilizzare giochi non originali sulle consolle viola il diritto d’autore. La sentenza riguarda il procedimento avviato dal gruppo Nintendo, difeso dallo Studio legale Mondini Rusconi con un team guidato dai partner Giorgio Mondini e Giacomo Bonelli (nella foto), nei confronti della società PCBOX srl che aveva realizzato e commercializzato dispositivi “game copier” che riproducono fisicamente la sagoma delle schede di gioco originali e, grazie a un software che disabilita le misure tecniche di protezione del sistema, consentono di utilizzare nelle consolle Nintendo Ds delle flash card con giochi illegalmente copiati.
Per utilizzare giochi non originali sulla consolle Wii venivano commercializzati dei “mod chip” grazie ai quali l’utente, una volta installato tale chip in maniera abusiva all’interno della consolle, poteva utilizzare dischi contraffatti. La società produttrice di questi dispositivi si era difesa affermando la liceità delle finalità proprie dei mod chip, che servirebbero in verità a rendere le piattaforme Nintendo “compatibili con i software sviluppati dai programmatori indipendenti e non unicamente destinati all’elusione delle misure tecnologiche”.
PCBOX Srl è stata condannata a pagare 500.000 euro di danni, oltre al pagamento delle spese processuali. Il Tribunale di Milano ha ritenuto che l’articolo 102 quater della legge sul diritto d’autore consente ai titolari di diritti sulle opere protette “di apporre misure tecnologiche di protezione efficaci che consentano di impedire o limitare atti non autorizzati dai titolari dei diritti, sia volte a escludere l’accesso a tali opere che a impedirne la copia”. Ne deriva che i game copier e i mod chip commercializzati per consentire l’uso di schede di gioco non originali sulle consolle sono vietati. La Corte di Giustizia europea, interpellata nel 2011, aveva stabilito che le norme sul diritto d’autore (direttiva 2001/29/Ce) interessano anche le misure tecnologiche di protezione incorporate nei supporti fisici dei videogiochi e nelle consolle, che sono «in concreto operanti in un rapporto di interazione»..