Molinari Agostinelli, è nata una superboutique

di nicola di molfetta

Un nuovo progetto. Una svolta in linea di continuità con quanto fatto fino a questo momento. Un’iniziativa che guarda al futuro. 
Lo scorso primo luglio, in corso Matteotti a Milano, gli operai hanno sostituito la targa Molinari e Associati con una nuova insegna. Nello stesso giorno in cui, nel 1931, nel capoluogo lombardo venne inaugurata ufficialmente la Stazione Centrale, simbolo del dinamismo della città e della sua economia, ha ufficialmente preso il via il viaggio di Molinari Agostinelli con l’arrivo in squadra del socio Riccardo Agostinelli.

Così come la costituzione di Molinari e Associati, nel 2017 ad opera di Ugo Molinari, è arrivata dopo la fine del suo lungo sodalizio con Giuseppe Lombardi, anche questo passaggio nella storia del mercato dei servizi legali italiano coincide con una fine, quella della collaborazione di Agostinelli con il progetto della super boutique guidata da Bruno Gattai (che da Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners adesso ha cambiato nome in Gattai, Minoli, Partners). 

Ma tant’è, il settore è ormai abituato alle porte girevoli. Quello su cui è sicuramente più interessante riflettere è la prospettiva. E di spunti, a questo proposito, il progetto Molinari Agostinelli ne offre parecchi.

MAG ha incontrato alcuni dei soci dello studio in un’assolata mattina d’estate. Seduti al tavolo, nella grande sala riunioni al sesto piano di un edificio che domina lo skyline della city, c’erano i name partner Ugo Molinari e Riccardo Agostinelli assieme ad altri due degli otto soci equity: NicolòJuvara e Alessandro de Botton.

«È vero – esordisce Molinari – con questa operazione comincia un nuovo progetto. Ma è altrettanto vero che questa iniziativa si inserisce in un percorso di crescita che come studio abbiamo deciso di perseguire fin dall’inizio». Per gli amanti degli aneddoti, possiamo rivelare che questa alleanza sarebbe potuta cominciare già diversi anni fa. Infatti, quando ancora Agostinelli era uno dei soci della practice italiana della law firm Latham & Watkins ci furono dei pour parler con quello che all’epoca era lo studio Lombardi Molinari. Ma, quella volta, l’incastro non fu perfezionato. «Questo ovviamente non ha intaccato la reciproca stima – chiosa Agostinelli –. In questi anni ci è capitato più volte di essere controparti in operazioni importanti. E poi, di recente, abbiamo ripreso quel discorso interrotto anni prima, arrivando a un accordo».

Un’intesa da cui oggi nasce uno studio che conta in totale una quarantina di professionisti tra cui 16 partner. Una compagine cresciuta in numero e seniority non solo per linee esterne, ma anche in modo organico come dimostra la recente promozione di Alessandro Fontana a socio equity.

Con Agostinelli, invece, sono arrivati i partner Marco Leonardi e Andrea Taurozzi oltre al counsel (promosso socio salary nel passaggio) Daniele Migliarucci oltre a Giorgia GentiliniAlessandro Pallavicini e Cristina Cupolo.

«Strategicità e standing – riprende Molinari – sono questi i criteri che ci hanno guidato nell’identificare e cogliere questa opportunità». A proposito di strategicità e standing, l’operazione porta da un lato il raggio d’azione dello studio a una copertura totale dell’attività sul fronte banking & finance e dall’altro vede l’innesto di un team di professionisti con un’esperienza internazionale oltre che domestica e titolari di un patrimonio di competenze tecniche e relazioni capace di integrare la struttura esistente valorizzandone ulteriormente le potenzialità.

Inoltre, prosegue Molinari, «strategicità e standing saranno i pilastri della nostra attività di recruiting anche in futuro». Il messaggio è chiaro. Molinari Agostinelli è un progetto destinato a evolvere ancora. «Non escludiamo di allargare il novero delle practice in cui siamo attivi – osserva Molinari – così come è possibile che ci interessi rafforzare ulteriormente aree di pratica che già copriamo». Il punto sarà individuare di volta in volta uno o più profili capaci di…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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