Mishcon de Reya ed Edwin Coe convincono anche la Suprema Corte: sulla Brexit deve votare il Parlamento
Dopo il primo round davanti all’Alta Corte, la partita sulla Brexit è approdata anche alla Suprema Corte, che oggi ha reso pubblico il suo verdetto: il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea non può iniziare senza il voto del Parlamento.
Mishcon de Reya e Edwin Coe hanno quindi convinto anche i giudici dell’appello, a cui aveva fatto ricorso il Governo, che tramite l’attorney general Jeremy Wright, secondo quanto riportato dall’Ansa, ha dichiarato che l’esecutivo rispetterà la decisione e porterà la questione al voto delle Camere.
La Suprema Corte ha invece escluso un potere di veto delle assemblee di Scozia, Galles e Irlanda del Nord nel processo di uscito dall’Unione europea, dando ragione almeno su questo puto al Governo di Theresa May.
Mishcon de Reya e Edwin Coe hanno iniziato la battaglia legale per frenare la Brexit su mandato di una ex manager di fondi d’investimento, Gina Miller, e di altre associazioni attiviste pro-UE che avevano messo in dubbio che tra le prerogative del Governo ci fosse quello di azionare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona senza un previo voto parlamentare.