Messa in sicurezza e pulizia stradale, gli avvocati Nicodemo vincono al CdS
Con la sentenza n. 5970 del 16 giugno 2023 il Consiglio di Stato, accogliendo le argomentazioni formulate dagli avvocati Giovanni Francesco Nicodemo e Antonio Nicodemo (nella foto) ha accolto il ricorso in appello proposto dalla Congregazione delle Figlie della Madonna del Divino Amore contro il silenzio serbato dal Comune di Guarcino sull’istanza con cui è stata richiesta la messa in sicurezza e pulizia di un determinato tratto di strada.
La pronuncia
Il Consiglio di Stato ha chiarito che l’obbligo per l’amministrazione di provvedere sussiste, oltre che nei casi espressamente previsti da una norma, anche in ipotesi ulteriori nelle quali si evidenzino specifiche ragioni di giustizia ed equità le quali impongono di provvedere, sicché il criterio distintivo tra istanza e mero esposto va ricercato nell’esistenza in capo al privato di uno specifico e rilevante interesse che sia idoneo a differenziare la sua posizione da quella della collettività.
La pronuncia è importante perché, in accoglimento delle tesi prospettata in appello dagli avvocati Nicodemo, chiarisce che laddove il richiedente degli interventi manutentivi, di messa in sicurezza e di pulizia stradale, è soggetto qualificato (e lo è nelle ipotesi in cui la parte privata è proprietaria di un immobile con accesso su una strada pubblica), in quanto, per l’appunto, titolare di una situazione di specifico e rilevante interesse, che la differenzia da quello generalizzato, ciò consente di enucleare un obbligo di provvedere in capo all’amministrazione comunale, specie in correlazione con il principio di buona fede, che permea (apertis verbis, a seguito della novella del 2020, che ha introdotto il comma 2-bis nel corpo dell’art. 1 della legge n. 241 del 1990) di sé i rapporti tra il soggetto privato e la pubblica amministrazione.