MEDIAZIONE OBBLIGATORIA: BENE LA SENTENZA DELLA CORTE
Sulla newsletter di ieri di legalcommunity.it abbiamo pubblicato un editoriale che era pro mediazione obbligatoria, per lo meno per quel che riguarda gli aspetti macro economici del sistema. Di seguito il link: https://legalcommunity.it/newsletter/caduta-la-mediazione-gli-avvocati-subiranno-il-cambiamento#node-6982 .
In seguito all’invito abbiamo avuto un grande sostegno da parte di alcuni lettori, ma anche molte email che avversano la mediazione obbligatoria e che ovviamente siamo lieti pubblicare perché legalcommunity.it non è una testata giornalistica con una linea editoriale ma è una community aperta ai contributi di tutti. Di seguito il contributo più interessante ricevuto fino ad ora sperando di ricevere altri pubblicabili.
“L’articolo “Caduta la mediazione, gli avvocati subiranno il cambiamento” mi sembra fin troppo eloquente di quella che è l’impostazione editoriale della Vostra community.
So benissimo che (purtroppo) non tutta l’avvocatura è compatta nell’avversare la mediazione obbligatoria. Conosco la posizione dell’Avvocato Alessandro De Nicola e la sua idea di professione, ma pur rispettandolo come professionista non ne condivido le idee.
Quanto alla mediazione obbligatoria, l’eccesso di delega che vi era alla sua base era grande come una casa e conosciuto da chiunque fosse un po’ dentro il diritto. Per fortuna la Corte Costituzionale ha difeso la nostra Carta Costituzionale e non si è piegata di fronte ai grandi interessi economici che spingevano per la mediazione obbligatoria. Aggiungo che non è affatto vero che la mediazione vada a beneficio del cliente poiché i costi sono alti e spesso, in mancanza di accordo, il cliente si trova a corrispondere più del doppio del contributo unificato per introdurre successivamente la causa.
A sentir poi parlare di casta mi vien da sorridere dal momento che quella degli avvocati è la categoria professionale credo più rappresentata in parlamento, ma che conta meno. Basti vedere l’abrogazione delle tariffe ed i nuovi parametri ministeriali che ci portano indietro di più di dieci anni.
Il governo legifera solo per le banche e le assicurazioni e la modificha dell’art. 139 del Codice delle Assicurazioni ne è la prova più evidente. Mi auguro che anche sul punto la Corte Costituzionale, che sarà a breve chiamata a pronunciarsi, sia ugualmente coraggiosa.
Io vorrei che l’avvocatura fosse più forte nel difendere il rispetto della legge e la tutela dei propri interessi ed invece questo non accade perché so benissimo che molti colleghi invece di opporsi alla mediazione obbligatoria hanno intravisto una possibilità per nuovi guadagni. Io no e l’ho osteggiata con quelle che sono le mie ristrette forze.
Questa è la mia opinione e mi spiace constatare che la vostra linea editoriale se ne distanzi.
Concludo precisando che sono un giovane avvocato di 36 anni, non sono figlio di avvocato e non ho una rendita di posizione da tutelare.
Un saluto ed un apprezzamento per l’apertura al confronto dimostrata.
Sandro Baglioni
Empoli