MARINA ZALIN, B&P, CON ACCIAIERIA VALSUGANA

L’avvocato Marina Zalin (in foto), penalista, partner di B&P avvocati, nell’udienza tenutasi ieri avanti al GUP di Trento, dott. Carlo Ancona, ha ottenuto di vedere derubricati tutti i capi di imputazione inizialmente contestati al direttore dell’Acciaiera Valsugana e ridotte le accuse a una mera infrazione contravvenzionale. Alcuni episodi relativi alla gestione delle scorie di acciaieria erano stati originariamente qualificati come delitto di traffico illecito di rifiuti – contestazione questa che era costata al Direttore sig. Spandre, tre mesi di arresti domiciliari, a questo punto del tutto ingiustamente subiti – sono stati ieri ricondotti dalla stessa Procura a un illecito decisamente più lieve relativo alla gestione dei rifiuti, per il quale l’azienda è stata, peraltro, ammessa all’oblazione. L’avv. Zalin ha così commentato l’esito dell’udienza: «Con la formulazione del nuovo capo di imputazione ad opera della Procura sono state accolte le considerazioni difensive che erano state formulate sin dall’inizio delle indagini, ridefinendo così i confini della responsabilità della società e del suo Direttore». Si tratta di una vittoria importante per l’Acciaieria Valsugana, rappresentata dallo Studio B&P avvocati, che vede ancora una volta conferma la corretta gestione della propria attività, nel rispetto delle normative a tutela del territorio e dell’ambiente.

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