M&A: parla Manuel Echenique di Uría Menéndez. «Così manterremo la nostra leadership»
di ilaria iaquinta
«Si può stare in cima solo se si fa parte del miglior team». Con queste parole, Manuel Echenique Sanjurjo, partner di Uría Menéndez dal 2012 e corresponsabile delle aree M&A e private equity, apre la sua conversazione con Iberian Lawyer. Parliamo di un professionista che ogni anno supervisiona operazioni miliardarie. Nel 2024, per la precisione, ha seguito deal per oltre 7 miliardi.
Echenique mette in primo piano, senza esitazioni, il valore del lavoro di squadra. Un team costruito e affinato nel tempo all’interno dello studio, che a suo avviso rappresenta il vero motore del successo di Uría Menéndez.
In questa intervista esclusiva, Echenique condivide la sua visione sul mercato M&A, sulla gestione del dipartimento che guida insieme a Francisco San Miguel e sull’importanza della collaborazione in un settore dove il tempo è, letteralmente, denaro.
Nel 2024 è stato riconosciuto come l’avvocato più attivo del settore M&A, avendo seguito 24 transazioni e, in generale, Uría Menéndez ha dominato le classifiche di Mergermarket e TTR. Quali sono i fattori che hanno contribuito a questo risultato?
Il 2024 è stato un anno estremamente positivo per Uría in tutte le aree di pratica. Sebbene alcuni parlino di una forte ripresa economica, ho visto, piuttosto, una ripresa modesta, sostenuta dal calo dei tassi di interesse, da un’inflazione contenuta e da una stabilità politica e normativa adeguata a livello europeo. Il nostro volume di attività non è determinato solo dal numero di operazioni presenti sul mercato, ma soprattutto dalla dedizione, dall’impegno e dall’innovazione che mettiamo in ogni singolo incarico.
La complessità dei dossier su cui lavoriamo ci impone di destinare molte risorse, sia senior che junior, per gestire più operazioni in parallelo senza compromettere la qualità del servizio.
Quali fattori traineranno il mercato nel 2025?
Tra i principali fattori di spinta vi è la stabilità politica internazionale: l’America sta adottando misure per ridurre la pressione regolatoria e incentivare la crescita, mentre nel Regno Unito le autorità di vigilanza sono state invitate a sostenere gli investimenti. Considerando il ruolo chiave di questi due mercati nelle fusioni e acquisizioni (M&A) a livello globale, le loro scelte avranno un impatto diretto anche sull’Europa. Il private equity è destinato a svolgere un ruolo centrale. Oltre a un contesto di mercato favorevole, i fondi sono spinti dalla necessità di disinvestire partecipazioni e restituire capitali agli investitori (LPs), un passaggio essenziale per avviare nuovi cicli di raccolta. Inoltre, i livelli di liquidità disponibili restano elevati, un elemento che potrebbe alimentare un aumento delle operazioni nei prossimi mesi. Un altro fattore chiave sarà la ripresa dei mercati dei capitali, che potrebbe favorire operazioni di dual track, ovvero la scelta tra quotazione in borsa (IPO) e vendita diretta (M&A) per ottimizzare il valore degli asset.
Quali saranno i settori in crescita?
Le fusioni e acquisizioni si concentreranno soprattutto nei comparti tecnologico, telecomunicazioni, infrastrutture, transizione energetica e servizi finanziari. La digitalizzazione e l’integrazione dell’AI continueranno a essere elementi determinanti per lo sviluppo del mercato. Infine, l’attivismo azionario rimarrà un elemento di pressione sulle aziende, spingendole a cedere asset. Tra le richieste più frequenti degli investitori attivisti figura, infatti, la dismissione di partecipazioni, per generare valore.
Il mercato M&A sarà ancora dominato da grandi operazioni o assisteremo a un maggiore peso delle operazioni di medie dimensioni influenzate dai criteri ESG?
Mi aspetto un mix tra grandi deal e operazioni di medie dimensioni. Il segmento mid-market ha registrato un rallentamento nell’ultimo anno, ma le attuali condizioni di mercato e la necessità degli investitori di riequilibrare i portafogli potrebbero favorirne una ripresa significativa.
Guardando ai dati, la Spagna resta tra i mercati più dinamici d’Europa… Che effetti produce questo sull’economia nazionale e le strategie aziendali?
La Spagna è una delle economie più solide dell’area euro, con un tasso di crescita costantemente superiore alla media. Il paese vanta asset e aziende di primo piano in settori strategici come tecnologia, gestione e infrastrutture. Questa realtà rende la Spagna un mercato impossibile da ignorare per i gestori di capitali di terzi e per le multinazionali, che la considerano un’opportunità strategica per investimenti e sviluppo. Di fatto, per molti operatori del mercato, il Paese rappresenta oggi una priorità.
Uría Menéndez è da anni un punto di riferimento nell’M&A, gestendo operazioni di grande rilievo. Come co-leader del dipartimento in che modo il vostro team si distingue e si organizza per mantenere questo livello?
In Spagna ci sono ottimi avvocati in molti studi e non mi sentirei di affermare con certezza cosa ci distingua in modo assoluto dagli altri. Però, posso dire che, in Uría Menéndez poniamo grande attenzione al rigore, all’innovazione e allo sviluppo di nuovi strumenti. Per raggiungere questi obiettivi, investiamo molto nella formazione continua per tutti. Questo approccio ci consente di analizzare le tendenze, stimolare il pensiero creativo e trovare soluzioni innovative. Questa mentalità è profondamente legata alle radici accademiche con cui è nato Uría Menéndez.
A proposito di team, punterete sui nuovi ingressi o sulla promozione del talento interno nel 2025? Quali sono le competenze imprescindibili nell’M&A?
Siamo uno studio che crede fermamente nella crescita interna. I lateral hire non sono nel nostro stile. Il nostro modello si basa sullo sviluppo dei talenti già presenti in squadra, e nel tempo questa strategia di crescita organica si è dimostrata efficace. In termini di competenze, oltre a una solida preparazione tecnica, attribuiamo grande valore alla proattività, alla rapidità di pensiero e alla capacità di proporre soluzioni innovative. È inoltre fondamentale possedere una forte dedizione e disponibilità al sacrificio, considerati i ritmi di lavoro intensi e le sfide legate alla gestione del tempo personale. Infine, lo spirito di collaborazione e il lavoro di squadra restano elementi imprescindibili per avere successo in questo settore.
Si parla molto delle nuove generazioni e della loro esigenza di un migliore equilibrio tra vita professionale e personale. …
È un aspetto importante, ma la realtà di questo settore richiede una grande disponibilità. Tuttavia, per chi è appassionato di questo lavoro, si tratta di un’attività estremamente stimolante, capace di offrire un enorme arricchimento intellettuale.
Parliamo del futuro. Come si immagina il dipartimento M&A di Uría Menéndez?
Non prevedo grandi cambiamenti. Uría Menéndez è uno studio legale moderno, da sempre capace di adattarsi ai tempi e di integrare le nuove tecnologie senza esitazione, garantendo servizi di alto valore aggiunto. Continueremo a mantenere la nostra posizione di leadership nella misura in cui resteremo fedeli ai nostri principi di eccellenza, rigore, innovazione e pragmatismo, puntando costantemente sul miglior talento.
Visto che parla di innovazione, come state applicando l’AI nell’M&A? Come sta cambiando il vostro lavoro di consulenza?
Come dico sempre: nessuna paura dell’AI. Al contrario, la stiamo integrando in modo naturale per migliorare l’efficienza nei processi più ripetitivi e a basso valore aggiunto. Questo, tuttavia, non incide sul nostro lavoro di consulenza ad alto valore nel settore M&A. L’AI e le nuove tecnologie sono strumenti preziosi che ci permettono di delegare le attività più meccaniche, liberando tempo e risorse per concentrarci sugli aspetti strategici e creativi delle operazioni.
Negli ultimi anni la concorrenza è aumentata, ci sono studi internazionali e nazionali di rilievo. Quali strategie sono essenziali per distinguersi e ottenere operazioni di grande rilievo?
È fondamentale che uno studio legale sia multidisciplinare, con professionisti di altissimo livello in tutte le aree di pratica, in grado di offrire una consulenza uniforme e integrata. Può sembrare un luogo comune, ma un lavoro ben fatto, a 360 gradi, rappresenta la leva più solida per fidelizzare sia i clienti che le controparti. Questo è particolarmente vero nell’M&A.
Essere un punto di riferimento, come lo è lei, in un settore così specifico richiede competenze e una visione a lungo termine. Quali sono le chiavi per restare al vertice?
Sarebbe pretenzioso dire che sono al vertice, ma per mantenere un livello di eccellenza credo sia fondamentale conoscere a fondo il mercato e i suoi protagonisti, oltre ad anticipare tendenze e opportunità. È altrettanto essenziale avere una chiara comprensione della normativa di riferimento, essere agili, pragmatici e, naturalmente, dedicare molte ore di lavoro. L’obiettivo non è cercare problemi, ma offrire soluzioni concrete ed efficaci. Inoltre, il successo dipende anche dalla squadra: è cruciale che condivida la stessa passione e visione.
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