M&A, gli italiani tornano conquistatori
Parte con l’acceleratore schiacciato il 2016 delle aziende italiane che puntano a crescere all’estero a suon di acquisizioni. Secondo le elaborazioni di Mag sui dati Mergermarket, nel primo trimestre dell’anno (dati raccolti fino al 25 marzo) il volume dello shopping cross border italiano è praticamente raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: quindici i deal annunciati a fronte di otto, per un valore complessivo di 1,3 miliardi.
Il passo che si sta registrando è tale che, secondo le stime di Kpmg advisory, qualora il trend dovesse proseguire con questa intensità il 2016 potrebbe chiudersi ai livelli del 2008, vero e proprio anno record sul fronte delle acquisizioni italiane all’estero con più di 120 deal messi a segno per un valore complessivo di 20 miliardi.
In mezzo, nel corso di questi ultimi otto anni, c’è stata la grande crisi dei mercati finanziari che ha molto inciso sullo “spirito conquistatore” delle aziende italiane. Il punto più basso si è registrato tra il 2010 e il 2012, quando pur realizzando una quantità di acquisizioni compresa tra 40 e 60, il valore delle operazioni chiuse ha oscillato tra i 2 e 3 miliardi di euro. La ripresa, a quanto pare, è cominciata nel 2013 e lo scorso anno ha sfiorato le 100 operazioni chiuse (97) per un valore complessivo pari a 10 miliardi di euro.
DEAL SOTTO LA LENTE
Tornando al primo trimestre 2016, tra le operazioni annunciate, l’acquisizione dei francesi del Grand Marnier da parte del gruppo Campari è stata sicuramente la più rilevante. Un deal da oltre 650 milioni di euro che ha visto impegnato lo studio legale Pedersoli e Associati con un team guidato dal socio Eugenio Barcellona al fianco di Campari assieme alle law firm Brandford Griffith e Baverez Cotty e gli advisor finanziari Bofa Merrill Lynch, Credit Agricole e Philippe Villin Conseil. A seguire, con un valore di 371 milioni, viene l’acquisizione della polacca Magella Spolka Akcyjna, da parte di Banca Farmafactoring che per l’occasione si è fatta assistere da un team legale di Allen & Overy e dagli advisor finanziari di Trigon. Mentre sul terzo gradino del podio delle operazioni più ricche messe a segno da player italiani all’estero troviamo l’acquisizione del 13% della danese Welltec per 103 milioni da parte di Exor che ha gestito il deal con il suo team in house guidato da Simona Mariani affiancata dai consulenti finanziari di Morgan Stanley.
ADVISOR INTERNAZIONALI
Un dato molto interessante che emerge osservando l’analisi elaborata da Mag sui dati Mergermarket riguarda la “natura” dei team legali che assistono le società italiane che vanno a fare shopping all’estero. Si tratta quasi sempre di gruppi di professionisti di diversa nazionalità. Nel caso degli studi italiani, per esempio, si tratta di pool formati in cordata con colleghi del Paese in cui viene realizzata l’operazione. Nel caso di studi americani o inglesi si tratta invece di team misti partecipati, anche se non sempre, dai professionisti italiani ma guidati dai soci dei Paesi in cui l’azienda italiana va a mettere a segno la sua operazione. L’acquisizione di Carte Noir da parte di Lavazza,…