LUnione nazionale amministrativisti alla Commissione Giustizia sulle nuove norme anticorruzione
L’Unione nazionale degli avvocati amministrativisti è stata ascoltata dalla Commissione giustizia della Camera, su invito della Presidente Donatella Ferranti, sulla proposta di legge Grasso in materia di contrasto alla corruzione già approvata in testo unificato dal Senato. Il presidente di UNA Umberto Fantigrossi, accompagnato dai due vicepresidenti Mario Sanino e Fulvio Mastroviti, ha segnalato il carattere parziale della riforma che agisce solo sul fronte penalistico e dell’incremento degli oneri informativi verso l’Autorità anticorruzione da parte delle stazioni appaltanti e dei giudici amministrativi. L’indicazione degli amministrativisti – ha riferito Fantigrossi – è quella di mettere all’ordine del giorno dei lavori parlamentari una riforma organica dei controlli amministrativi ed un potenziamento dei TAR e del Consiglio di Stato.
“L’ANAC rischia di essere intasata di dati e di riuscire ad intervenire in un numero di casi troppo limitato e quindi sulla base di parametri eccessivamente discrezionali”; “il commissariamento dell’azienda che ha ottenuto la commessa sulla base di fatti di corruzione, produce poi il costo aggiuntivo del risarcimento alla seconda arrivata, aggravando una seconda volta le finanze pubbliche”; “meglio sarebbe puntare ad un intervento ancor più tempestivo del TAR che rimetta in pista una procedura di gara corretta”.
In sostanza, per gli avvocati del settore, la giustizia amministrativa va considerata uno degli strumenti più efficaci nel contrasto alla corruzione, anche perché in grado di intervenire molto più rapidamente. Di conseguenza vanno eliminati gli ostacoli – il principale è quello dell’esosità delle tasse di ricorso – che troppo spesso fanno desistere le vittime della malamministrazione dal presentare ricorso. La maggiore accessibilità deve essere intesa anche in senso territoriale, mantenendo tutte le sezioni TAR attuali: UNA ha quindi auspicato la rapida approvazione di un emendamento che preveda la salvezza delle sedi di Latina, Pescara e Parma di cui è prevista la chiusura per il prossimo 1° luglio. “Deve inoltre essere colta l’occasione” – ha concluso Fantigrossi – “di chiarire che l’ambito di azione dell’Autorità anticorruzione deve coincidere con quello delle pubbliche amministrazioni che vivono di finanza pubblica, escludendo quei soggetti, come gli ordini professionali, che hanno natura associativa: il rischio infatti è quello di produrre solo inutili adempimenti cartacei”.