L’ODCEC SUL CONCORDATO PREVENTIVO: A MILANO IL 12 APRILE
A più di sette anni dalla riforma della legge fallimentare – e in particolare del concordato preventivo – l’ODCEC di Milano organizza il XII Forum della Scuola di Alta Formazione per comprendere quanto l’attuazione della riforma abbia atteso le volontà del legislatore. Proprio in questi giorni infatti il ministero di Giustizia ha istituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di redigere un nuovo articolato che perfezioni ancora una volta la disciplina. Nel corso del convegno “Il concordato preventivo a sette anni dalla riforma: critiche e proposte” che si terrà il 12 aprile dalle 9.30 alle 18.30 al palazzo delle Stelline, a Milano, i relatori, fra cui sarà presente Alessandro Solidoro (in foto), presidente dell'ODCEC di Milano, esamineranno quindi dal punto di vista economico e giuridico le questioni ancora irrisolte e avanzeranno proposte di modifica. Partendo da casi di conflitto tra proponenti e creditori, saranno analizzate le storture che il sistema subisce a causa dell’esclusiva riservata al solo debitore di proporre il ricorso per il concordato preventivo che impedisce di fatto la mobilità delle imprese nella fase di crisi (turnaround). L’attuale assetto normativo, infatti, contrasta le esigenze di tempestività necessarie a ristrutturare l’azienda in crisi e tutela prevalentemente la titolarità della proprietà di imprese che non dovrebbe essere più del debitore ma dei creditori. I giudizi critici sottolineeranno l’inapplicabilità delle norme che consentono operazioni straordinarie nel concordato preventivo ma che poi non trovano tutela nell’eventuale successivo fallimento. Il pomeriggio sarà caratterizzato da approfondimenti di giuristi che evidenzieranno come il concordato preventivo si sia ridotto a un processo di liquidazione e non rappresenti uno strumento di risanamento. Dal convegno emergeranno, oltre alle critiche, proposte di modifica sull’allargamento della legittimazione attiva a presentare la domanda di concordato, e sull’intervento del collegio sindacale come promotore di procedure concorsuali. La tavola di chiusura vedrà infine un confronto diretto sul tema tra professionisti e magistrati.