Lo stile Isolabella: rispetto della giustizia e del cliente

di giuseppe salemme

“Il diritto penale è la sfida più difficile sotto il profilo giuridico, fattuale e umano. In questa sfida, la sola bandiera del penalista è il proprio cliente” è la frase che campeggia in primo piano sul sito web dello studio Isolabella: appartiene all’avvocato Lodovico Isolabella, che lo fondò negli anni ‘60 e che continua a guidarlo assieme ai figli Francesco e Luigi Isolabella. Si tratta di una delle storiche boutique penalistiche milanesi: tra le prime impegnate sul fronte del white collar crime, in quelli che furono i primi grandi casi italiani in materia; e che tuttora rivendica l’importanza del proprio stile professionale come tratto distintivo, rappresentato dall’unione di “forma e sostanza” al servizio del cliente. Ripercorrere la storia dello studio Isolabella significa poter leggere la professione legale di oggi attraverso una chiave di lettura consolidatasi negli anni. Ed è esattamente quello che ha fatto Francesco Isolabella nell’intervista rilasciata a MAG.

«La nostra è una storia familiare, che parte dal nonno, avvocato a Milano. Negli anni ‘60 fu poi nostro padre Lodovico ad avvicinarsi al diritto penale come per una sorta di fascinazione, muovendo i suoi primi passi insieme ai più grandi professionisti del settore, come i fratelli Degli Occhi e Valerio Mazzola, per poi decidere, a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, di mettersi in proprio, fondando lo studio che oggi conduciamo insieme».

Diritto penale come vocazione, insomma. E il focus sul white collar crime quando è iniziato?
Allora nascevano i primi casi di diritto penale societario, finanziario e bancario: dalla bancarotta della Banca…

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE