L’Inghilterra dice bye bye all’Ue. E ora? Ecco cosa accade secondo i legali in house
Al referendum su Brexit ha vinto il leave. «Si tratta», dichiara Stephen Kon, senior partner di King & Wood Mallesons Eume, «della decisione macro-economica e politica più rilevante nell’arco di un’intera generazione ed è importante che ne vengano considerati tutti gli aspetti. Abbiamo analizzato le possibili implicazioni della Brexit per le imprese e i consumatori europei e abbiamo cercato di capire come l’eventuale decisione di lasciare l’Unione europea potrebbe influenzare l’opinione sul Regno Unito più in generale».
Impatto sul business
Nel complesso, il 68% degli intervistati conviene sul fatto che la Brexit avrebbe un impatto negativo sulle proprie attività. Tra i possibili esiti negativi si segnalano: calo degli investimenti inglesi in Europa (63%); introduzione di nuovi dazi doganali per beni e servizi provenienti dal Regno Unito (59%); maggiori restrizioni per accedere al mercato anglosassone (46%); e maggiore carico fiscale sulle società operanti nell’Ue (38%). Inoltre, la maggior parte delle imprese europee (62%) prevede, in caso di Brexit, una minor inclinazione a intraprendere affari con le società inglesi. Impatto sulle relazioni commerciali La ricerca di King & Wood Mallesons rivela che il 67% degli intervistati crede che, in caso di Brexit, i propri governi dovrebbero negoziare un accordo commerciale con il Regno Unito. Questa percentuale aumenta drasticamente per le aziende di grandi dimensioni, con un fatturato di 5 miliardi di dollari o più, con un rilevante 85% a favore di eventuali accordi commerciali. In ogni caso, il 62% degli intervistati ritiene che tali accordi dovrebbero penalizzare il Regno Unito attraverso nuovi dazi doganali o altre barriere.
Impatto sul futuro dell’Europa
Gli imprenditori europei sono divisi sulla necessità dell’Ue di implementare ulteriori riforme. Le più grandi minacce per la stabilità dell’Ue derivano da temi quali l’immigrazione (58%), maggiori restrizioni (51%), i troppi Paesi desiderosi di lasciare l’Unione (49%) e l’indebolimento dell’euro (48%). A domanda diretta, il 69% degli intervistati ritiene che se il Regno Unito lasciasse l’Ue, si creerebbe un precedente per gli altri paesi. Solo una piccola maggioranza (51,3%) ritiene che l’Ue godrebbe di un business più competitivo. In ogni caso, molti intervistati sono convinti che le regole europee abbiano bisogno di riforme.
