LGV vince dinanzi al Tribunale di Milano con le case discografiche Sony, Universal e Warner

Con ordinanza del 28 marzo 2023, il Tribunale di Milano ha rigettato integralmente la domanda di attuazione dell’inibitoria cautelare ex art. 669 duodecies cod. proc. civ, ritenendola fuori dal perimetro del procedimento cautelare di attuazione. A detta del Tribunale, il ricorso promosso dal fornitore dei servizi di DNS pubblico era volto ad ottenere un ulteriore riesame dell’inibitoria dall’accesso a siti torrent dai contenuti illeciti mediante il servizio di DNS pubblico 1.1.1.1, già disposta in precedenza dallo stesso Tribunale di Milano; ordinanza confermata anche in sede di reclamo. 

In accoglimento delle eccezioni e domande svolte da Sony, Universal e Warner, assistite dagli avvocati Simona Lavagnini (nella foto) e Luigi Goglia, entrambi founding partner dello Studio LGV Avvocati, con la collaborazione del senior associate Alessandro Bura, il Tribunale ha ritenuto inammissibile il ricorso promosso, per due ordini di ragioni. La prima risiede nell’obbligo in capo al prestatore dei servizi della società dell’informazione, già attinto dall’ordine di inibitoria, di adottare tutte le misure tecniche necessarie per ottemperare a tale ordine, senza poter egli allegare l’impossibilità tecnica all’esecuzione del comando cautelare, in assenza di almeno un tentativo di esecuzione. La seconda ragione riguarda il comportamento della ricorrente che in passato ha inibito l’accesso a siti dai contenuti illeciti tramite il medesimo servizio di DNS pubblico 1.1.1.1 oggetto del procedimento cautelare instaurato con successo dalle case discografiche.

Il provvedimento non è ulteriormente impugnabile, ma la controparte potrebbe dare inizio ad un procedimento di merito.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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