Legance, nuovo record: l’incassato 2018 supera gli 80 milioni

«Il sogno in questo momento? Sarebbe prendere in squadra un super m&a lawyer». Filippo Troisi (nella foto) incontra MAG a Milano, in una delle nuovissime sale riunioni di Palazzo Legance, nel cuore del legal district cittadino.

Una frase del genere suona come uno scherzo. Soprattutto al termine di un anno in cui Legance è risultato il primo studio italiano per valore delle operazioni di fusione e acquisizione seguite (42,8 miliardi di euro, secondo il database di Mergermarket) e chi parla si è piazzato primo tra gli avvocati più attivi nel settore per valore (34,7 miliardi) dei deal seguiti.

Solo per citare i casi più rilevanti: Troisi si è occupato, per conto di 2i Towers, dell’acquisizione da 1,9 miliardi di EI Towwers; ha fatto parte del pool legale che ha affiancato Abertis nel dealda oltre 32 miliardi di euro con Atlantia, Acs e Hoctief; è stato l’avvocato di Charme Capital Partners nell’operazione su Ocs Spa. E poi, non dimentichiamo, il team conta professionisti del calibro di Bruno Bartocci e Giovanni Nardulli che, tra le altre cose, nel corso del 2018 hanno seguito Jsw Steel nell’acquisizione delle acciaierie di Piombino (Aferpi, Piombino Logistics e Gsi Lucchini); e Alberto Giampieri che, per dirne una, ha affiancato FCA nella cessione di Magneti Marelli ai giapponesi di CK Holdings (realtà controllata dal fondo americano Kkr).

La boutade di Troisi, però, fa capire una cosa importante. Lo studio ha raggiunto un livello di consolidamento tale da non considerare più alcuna ambizione impossibile da realizzare (quando l’avvocato parla di “super lawyer” pensa a target di primissimo piano, «non più di quattro o cinque nomi»).

Inoltre, esprime una considerazione strategica ben chiara e non casuale: il modo migliore per affrontare una possibile fase di downturn economico «è aumentare la propria quota di mercato». Tra difesa e attacco, nel caso di una (probabile) congiuntura recessiva, si capisce da che parte vuole stare lo studio nato undici anni fa esattamente alla vigilia della peggiore delle crisi che la storia recente ricordi.

La cautela su cosa ci si possa aspettare da questo 2019 è d’obbligo. «Sono tante le incognite all’orizzonte – prosegue Troisi – si pensi a Brexit, alla guerra dei dazi ventilata dagli Usa o alle criticità legate alla questione europea. E l’elenco potrebbe continuare».

Tra le certezze, invece, c’è il bilancio dell’anno appena archiviato e chiuso con un ulteriore incremento dell’incassato (quasi +8%) che raggiunge quota 84 milioni di euro. Per Legance è il settimo anno di crescita consecutivo.

Aumenta anche l’organico che passa da…

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