Legance, Maisto, Gop e Pedersoli: legali italiani a bordo dell’Ipo Ferrari
Il debutto del titolo a Wall Street, con simbolo RACE, è programmato per le 9.30 ora americana (15.30 ora italiana) del 21 ottobre, con il presidente Sergio Marchionne che suonerà la tradizionale campanella per avviare le contrattazioni.
Ferrari va in Borsa. A New York. E lo fa accompagnata da uno stuolo di legali che, in questi mesi, hanno affiancato il management nella costruzione di un’operazione da 1 miliardo di dollari (si veda financecommunity.it).
Per la società, anzitutto, va ricordato il ruolo svolto dal neo-general counsel, Carlo Daneo, approdato a Maranello dall’ex Fiat Finance per assistere l’azienda del Cavallino, in questo percorso che l’ha portata a Wall Street. Al suo fianco, come rivelato a luglio da legalcommunity.it, gli avvocati americani di Sullivan & Cromwell guidati dal solito Scott Miller, professionista di fiducia di Marchionne, coadiuvato dal counsel Oderisio de Vito Piscicelli e dall’associate Giovanni Colantuono. Miller e soci, poi, sono stati coadiuvati da un team di legali italiani dello studio Legance, tra cui spicca il nome di Alberto Giampieri co?adiuvato dal socio Giorgio Vanzanelli e l’associate Stefano Bandini?. I profili fiscali dell’operazione, invece, sono stati seguiti dallo studio Maisto con il socio Riccardo Michelutti. I profili fiscali di diritto olandese, invece, sono stati seguiti da Loyens & Loeff.
Sempre come rivelato da legalcommunity.it, poi, nel gruppo di legali italiani impegnati sull’operazione bisogna contare anche lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partner. La law firm fondata da Francesco Gianni, coadiuvato da Andrea Marani e Fabio Chiarenza, e dagli associate Nadine Napolitano, Francesca Staffieri e Francesca Calareso, infatti, ha lavorato al fianco di Cravath Swaine & Moore che ha assistito le banche impegnate come underwriter dell’operazione. Nello specifico Gop ha rivisto il prospetto per la parte di diritto italiano.
Infine, a legalcommunity.it risulta che anche lo studio Pedersoli è stato della partita. Infatti, con il socio Ascanio Cibrario e l’associate Luca Rossi Provesi per gli aspetti contrattuali e regolamentari dell’operazione, coadiuvato per gli aspetti fiscali dal socio Giovanni Bandera, con l’associate Paolo Viganò assieme a Franco Ravanetti dello studio Ravanetti di Parma, con la collaborazione di Alexander Kaarls dello studio Houthoff Buruma per gli aspetti di diritto olandese, ha affiancato Piero Ferrari, azionista al 10% della società, curandone gli interessi nell’ambito dell’operazione.