LEGALI MADE IN USA PER LA NUOVA FIAT

Botti di capodanno in casa Fiat. Il gruppo automobilistico ha annunciato il raggiungimento di un accordo per acquistare il 41,46% di Chrysler in mano al sindacato americano Uaw tramite il trust Veba. A quest'ultimo, secondo l'intesa raggiunta, andranno subito 3,650 miliardi di dollari, più altri 700 milioni spalmati in quattro rate di qui ai prossimi tre anni. Al fianco dell’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, dovrebbe esserci stato (come in occasione della fusione tra Industrial e Cnh) e in ogni altro passaggio del processo di integrazione tra Fiat e Chrysler, lo studio Sullivan & Cromwell con il socio Scott Miller (in foto).

Lo studio, nelle scorse settimane era stato incaricato di seguire l’Ipo della piccola di Detroit. Operazione che a tutti era parsa soprattutto come un tentativo, da parte degli italiani, di mettere pressione al sindacato nel braccio di ferro sul prezzo da riconoscere alla quota della casa automobilistica americana in mano a Veba. La vicenda, che era finita anche in tribunale, non sembrava destinata a una rapida soluzione. E con la quotazione ventilata, Torino avrebbe ottenuto che a decidere il prezzo della partecipazione controllata dai sindacati sarebbe stato il mercato in sede di Ipo. Un rischio per l’Uaw che, alla fine, ha preferito negoziare direttamente i termini di una transazione chiaramente ineluttabile. Veba incasserà, alla fine dell'operazione, 4,350 miliardi di dollari a fronte dei 5 miliardi pretesi negli scorsi mesi. Il closing fissato al 20 gennaio prossimo prevede come primo step l'erogazione di un dividendo straordinario da 1,9 miliardi di dollari da parte di Chrysler, che sarà interamente incassato dal Veba (che si vedrà girata anche la quota spettante a Fiat); successivamente, Fiat verserà agli americani un altro assegno da 1,750 miliardi di dollari, che fissa così il prezzo della vendita a 3,650 miliardi. Sucessivamente, in base a un memorandum firmato da Chrsyler e Uaw, al sindacato americano andranno altri 700 milioni in quattro rate paritetiche da 175 milioni di dollari, la prima delle quali sarà pagata al closing e le altre allo scadere dei tre anniversari. Una somma, questa, a fronte della quale «la Uaw assumerà alcuni impegni finalizzati a sostenere le attività industriali di Chrysler e l'ulteriore implementazione dell'alleanza Fiat-Chrysler – si legge nella nota diffusa nella serata del primo gennaio dal Lingotto – tra cui l'impegno ad adoperarsi e collaborare affinché prosegua l'implementazione dei programmi di world class manufacturing e a contribuire attivamente al raggiungimento del piano industriale di lungo termine del gruppo».

Grande soddisfazione da parte del Lingotto. Torino è soddisfatta per i "soli" 1,750 miliardi che dovrà sborsare Fiat (il resto, di fatto, sarà pagato da Chrysler): somma decisamente inferiore alle attese e che scongiura un aumento di capitale da parte del gruppo.

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