Legal privilege, loccasione da non perdere
La direttiva 2014/104/Ue, con cui il legislatore comunitario ha incaricato gli Stati dell’Unione di codificare la riservatezza delle comunicazioni tra avvocato e cliente nei procedimenti di risarcimento del danno causati da illeciti di natura anticoncorrenziale, può diventare la breccia attraverso cui aprire un dibattito parlamentare sul riconoscimento del legal privilege ai giuristi d’impresa.
In Italia, infatti, gli avvocati in house non solo non hanno diritto a mantenere l’iscrizione all’Albo, ma non godono di nessuna delle tutele e garanzie che la legge professionale attribuisce ai legali di libero foro nel rapporto con i propri clienti.
Il riconoscimento della riservatezza delle comunicazioni tra gli avvocati in house e il loro “cliente interno” rappresenterebbe una gigantesca conquista per la categoria che, anche a causa dell’assenza di questa protezione, come ha recentemente ricordato sulle pagine di Mag Sergio Marini, attuale general counsel di Fendi e presidente dell’Ecla (associazione europea dei giuristi d’impresa), comincia a subire la concorrenza di professionisti stranieri. Proprio Marini, a tale proposito, ha ricordato (si veda il numero 43 di Mag) che in Francia questo fenomeno è già chiaramente in atto. Uno su tre degli avvocati del circolo Montesquieu, la principale associazione dei legali d’impresa d’Oltralpe, arriva da un Paese anglosassone.
A sottolineare l’importanza di questo momento e la necessità di cavalcare la congiunzione normativa che si prospetta sono stati anche l’Osservatorio della Fondazione Bruno Visentini e il Centro di ricerca per il diritto d’impresa della Luiss (Ceradi) che hanno recentemente sottolineato, sulle pagine del Sole 24Ore che «nell’attuale fase di recepimento, il legislatore italiano ha l’opportunità di fare un salto di qualità. Innanzitutto, facendo leva sulla versione inglese della direttiva che apre uno spiraglio all’allargamento del cono d’ombra del privilegio legale alle comunicazioni di tutti coloro – avvocati e non – che siano investiti del ruolo di concorrere alla difesa del cliente».
L’obiettivo perseguibile, sottolineano gli analisti e i ricercatori, potrebbe essere la definizione di uno statuto del legal privilege nel diritto dell’impresa in Italia, in cui vengano considerate anche le comunicazioni con i legali interni, magari prevedendo la necessità del conferimento di un mandato ad hoc.
Una campagna di questo genere, dovrebbe necessariamente vedere in prima linea le associazioni che rappresentano le istanze della categoria dei giuristi d’impresa. ?È davvero difficile, infatti, immaginare che in Parlamento ci possano essere forze capaci di fare propria, in maniera autonoma, questa battaglia. Il motivo? Molto semplice: la categoria del giurista d’impresa è ancora un mistero agli occhi di tanti nel nostro Paese e gli interessi dell’avvocatura tradizionale, molto ben rappresentata alla Camera e al Senato, sono a dir poco confliggenti con quelli dei legali d’azienda.
L’informazione diventa quindi fondamentale. Così come la capacità di fare moral suasion sfruttando i legami con le organizzazioni imprenditoriali. ?La campagna per il riconoscimento del legal privilege agli in house counsel, deve diventare una battaglia delle aziende in cui questi professionisti operano. E perché ciò avvenga, sarà fondamentale far capire, come ha denunciato Marini su queste pagine che «le imprese di quei paesi come l’Italia e la Francia, dove la figura del giurista d’impresa non è riconosciuta, hanno oggettivamente uno svantaggio competitivo rispetto a quelle attive in realtà, dove questo riconoscimento esiste».
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Il punto di vista
DIFFERENZIAZIONE E PROFITTABILITÀ
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General Counsel
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La rubrica Legal Recruitment by legalcommunity.it
registra questa settimana 11 posizioni aperte, segnalate da 5 studi legali: Accinni Cartolano e Associati, Albè & Associati, De Matteis, Nctm, Portolano Cavallo. I professionisti richiesti sono in totale 15 tra avvocati, neo avvocati, praticanti, neo laureati, junior associate e collaboratori. Le practice di competenza comprendono il contenzioso, il diritto antitrust, e-payments, cyber security, data protection. il commerciale, il diritto antitrust fusioni e acquisizioni, private equity, diritto bancario e finanziario, civile (in particolare il settore immobiliare), del lavoro, tributario, societario e financial institutions, marketing e comunicazione.
L’intruso
BUON COMPLEANNO HOGAN LOVELLS