LCA vara il nuovo modello di governance: Alessandro Di Fusco direttore generale
LCA studio legale ha annunciato una profonda revisione della governance di studio, con la previsione di un comitato strategico, che va a sostituire il comitato esecutivo, e l’introduzione della figura del direttore generale.
I dettagli
In particolare, il comitato strategico rivestirà funzioni strategiche e direzionali. I componenti, nominati dai soci, sono Luciano Castelli, Gianluca De Cristofaro, Benedetto Lonato, Angela Petrosillo e Giangiacomo Rocco di Torrepadula, oltre al managing partner Giovanni Lega.
Il direttore generale, l’ingegnere Alessandro Di Fusco (già head of international development di BonelliErede), avrà invece un ruolo di coordinamento di tutti gli aspetti esecutivi e fungerà da collegamento tra il comitato strategico e le singole funzioni, che supervisionerà d’intesa con un socio o professionista referente per ognuna.
Resta attivo il ruolo del comitato interdipartimentale, che costituisce l’organo di collegamento fra il comitato strategico e i singoli dipartimenti, nonché del comitato saggi, che soprassiede alla distribuzione degli utili ai soci. Insieme a Giovanni Lega, è altresì confermato Salvatore Sanzo come presidente.
Le parole di Giovanni Lega
«Negli ultimi anni» ha affermato il managing partner Giovanni Lega «LCA è molto cresciuta e dunque il cambio di passo a livello organizzativo era necessario, sulla scia della nostra costante propensione alle innovazioni, ma soprattutto per la responsabilità sociale sempre più rilevante che LCA, come ogni attore della business community, ha verso la società che ci circonda. Lo studio legale associato è un’azienda che offre un servizio. Questa mentalità deve riflettersi anche in una naturale evoluzione della sua struttura organizzativa, che ne valorizzi il carattere emancipato e flessibile, in un contesto in cui le regole legali e deontologiche convergono verso il benessere delle persone e dell’ambiente, che sempre più si propaga verso l’esterno a beneficio del servizio offerto. Con questi principi in mente abbiamo deciso di redigere volontariamente, in maniera antesignana, un nostro bilancio sociale».
