La Scala, ufficiale la nuova policy smart working. Focus sulla formazione
Il managing partner Christian Faggella l’aveva anticipato qualche settimana fa nella sua intervista su MAG 180: La Scala società tra avvocati si è dotata di un nuovo modello di smart working, rivolto a tutti i professionisti e dipendenti del gruppo e finalizzato a normare internamente il lavoro flessibile anche dopo la fine dello stato di emergenza.
La policy nel dettaglio
Il nuovo modello, come spiega la nota stampa diffusa da La Scala, prevede l’attivazione del lavoro da remoto su base volontaria, fino ad un massimo di due giorni lavorativi a settimana: tutti i professionisti e i dipendenti, nelle giornate di smart working, potranno svolgere le attività lavorative da luoghi diversi dall’ufficio. La Scala ha inoltre elaborato una nuova policy che, attraverso linee guida chiare, punta ad aiutare le persone a gestire al meglio l’organizzazione del lavoro in ufficio e a distanza.
Ma la caratteristica fondamentale e innovativa del piano è la previsione di un percorso formativo di 250 ore complessive, segmentate per classi omogenee e tenute da formatori specializzati, diretta a mettere tutti i beneficiari di questa possibilità nelle condizioni di diventare “smart worker consapevoli“. La formazione sarà dunque incentrata sul potenziamento di hard e soft skill: dall’utilizzo della tecnologia al team-working passando per il lavoro per obiettivi.
Per supportare al meglio tutte le funzioni di staff e tutti i professionisti, il gruppo ha creato inoltre un vademecum che ha la funzione di riassumere quanto contenuto all’interno della policy e alcuni suggerimenti per pianificare e gestire al meglio le giornate di lavoro smart.
In questo modo, La Scala punta a valorizzare flessibilità e senso di responsabilità dei collaboratori, “con l’obiettivo di coniugare le esigenze di work-life balance, sostenibilità, con quelle di crescita formativa e professionale di tutti i professionisti e dipendenti, attraverso l’acquisizione di nuove skill manageriali”.
Il commento
“Dopo due anni di lavoro a distanza e a seguito dei risultati emersi dalle risposte di una survey interna, abbiamo elaborato il nostro nuovo modello di smart working, con l’obiettivo principe di sviluppare una cultura organizzativa che coniughi le attività professionali di ciascuno con gli aspetti della vita privata che il lavoro a distanza ci ha permesso di apprezzare. In linea con la nostra cultura aziendale che vede nella formazione un pilastro centrale, abbiamo inoltre deciso di dare una marcia in più al modello, creando un percorso formativo dedicato affinché anche lo smart working possa rappresentare un vantaggio ed un’occasione di crescita per tutti” ha commentato Christian Faggella.