La Scala e Iannaccone nella cessione di Interporto Venezia e Terminal Adriatico
È stato sottoscritto il contratto definitivo per la cessione degli asset di Interporto di Venezia e di Terminal Intermodale Adriatico. Dopo che già nel 2018 si era giunti a un passo dal closing tra il concordato di Interporto e il gruppo Orlean, quest’ultimo si è aggiudicato anche l’ultima gara indetta nello scorso novembre dai liquidatori giudiziali Umberto Lago e Roberto Reboni con la supervisione del commissario giudiziale Piero De Bei.
Il perimetro dell’operazione – il cui controvalore si aggira intorno ai 30 milioni di euro – comprende la concessione portuale storicamente assegnata al Centro Intermodale Adriatico e tutte le aree e gli immobili di proprietà di Interporto che servono l’importante Terminal di Marghera. Nelle prossime settimane andrà in asta anche la limitrofa area di Sonora, destinata nel piano concordatario all’ulteriore sviluppo delle attività portuali.
Con questa cessione si conclude la gestione giudiziaria dell’infrastruttura che già faceva capo al Gruppo De Vecchi e che in questi anni è stata affidata ai manager di fiducia degli organi della procedura: Armando Bonetto e Daniele Granzotto.
Nell’operazione, chiusa avanti il notaio Ernesto Marciano dello studio notarile associato Marciano Chiaruttini Gasparotti, i liquidatori giudiziali sono stati assistiti da La Scala società tra avvocati, con il name partner Giuseppe La Scala (nella foto) e i partner Nadia Rolandi e Simone Bertolotti.
La compratrice River Docks si è avvalsa dello studio legale Giuseppe Iannaccone e associati nelle persone del partner Giacomo Fenoglio e del managing associate Andrea Becheroni.
L’aggiudicazione dei beni era già intervenuta nello scorso dicembre, ma prima del closing le parti hanno curato il conferimento degli immobili di Interporto nella società concessionaria TIA.