LA GIUSTIZIA HA BISOGNO DI UNA SVOLTA TEMERARIA

di nicola di molfetta

Punto uno, la giustizia civile. Nel Paese dove si cambia tutto per non cambiare nulla, l’agenda del nuovo ministro della Giustizia, il guardasigilli del Renzi I, Andrea Orlando, parte sempre dal problema dell’inflazione giudiziaria. ?Troppi processi. Troppo arretrato. Nove milioni di cause, secondo gli ultimi dati di via Arenula. Nonostante 17 riforme del codice di procedura. O forse proprio per quello.

Certo è che il dopo Cancellieri dovrà essere anche all’insegna di una nuova stagione nei rapporti con l’avvocatura. Il livello della tensione tra liberi professionisti e governo ha raggiunto l’acme. Anche per l’esasperazione suscitata dalla teoria d’interventi legislativi che hanno puntato sulla decimazione dell’attività forense per ottenere la deflazione di quella giudiziale. Il livello dello scontro si è notevolmente innalzato.

Lo scorso 20 febbraio c’è stato un corteo a Roma in cui circa 11mila avvocati hanno manifestato al termine di tre giorni di astensione nazionale dalle udienze proclamati dall’Oua. Ma prima dello sciopero nazionale, gli ordini della Sardegna e quello di Lecce hanno deciso l’astensione dalle udienze a oltranza (!!!). Una forma di protesta estrema. Che valica i limiti consentiti dalle norme. E che nelle intenzioni dei suoi promotori proseguirà «fino a quando non saranno manifestati da parte del ministro della Giustizia e del Governo segni concreti di voler instaurare un confronto e una concertazione con gli organi istituzionali e politici dell'avvocatura sulle riforme e i temi della giustizia». ?Gli avvocati sono stufi di essere considerati l’unica ragione per la quale il sistema giudiziario italiano annaspa e la competitività del Paese scivola sempre più in basso nelle classifiche dei grandi osservatori internazionali.

Nelle manifestazioni di fine febbraio, le toghe hanno denunciato il raddoppio dei costi per l’avvio di una causa, il paradosso della necessità di pagare per ottenere le motivazioni di una sentenza sentenza, i tagli che hanno colpito il gratuito patrocinio e l’introduzione della consulenza obbligatoria per poter avviare una processo ad elevato tasso tecnico.

Ma tra le norme contenute nel nuovo disegno di legge per la riforma del processo civile, quella che più irrita le toghe è l’introduzione di una sanzione economica a carico dell’avvocato se il giudice dovesse valutare una causa priva di fondamento giuridico (temeraria). «Così si punta solo a intimidire il difensore con grave pregiudizio per i diritti costituzionali dei cittadini», sostiene la stragrande maggioranza dei legali. Il rischio c’è. Vero. ?Ma è anche vero che proprio un serio impegno contro l’abuso del processo (si rileggano le pagine del professor Angelo Dondi sul tema) potrebbe essere una dimostrazione fortissima dell’impegno degli avvocati contro l’inflazione giudiziaria. Del resto i numeri mostrano come i ricorsi inutili siano all’ordine del giorno. La Cassazione penale ne è un’esempio. ?

Come ha recentemente fatto notare Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, su 52.843 ricorsi analizzati in un anno dalla suprema corte, 33.980 sono stati giudicati inammissibili e 7.621 sono addirittura stati bollati come inutili. E ad ammetterlo sono gli avvocati stessi che, nel motivare alcuni ricorsi mettono candidamente nero su bianco che si tratta di atti presentati «al solo fine di impedire il passaggio in giudicato della sentenza».? Certo, si tratta di prassi consentite da norme che non sono certo state fatte dagli avvocati. Ma se si vuole rivendicare un ruolo costruttivo nella gestione del sistema giudiziario, allora bisogna avere il coraggio di azioni davvero “temerarie”. 

nicola.dimolfetta@legalcommunity.it

TWITTER: @n_dimolfetta

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Il sommario

Agorà

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  • CALZA PERSIANI, FINE DELL’ALLEANZA.
  • DINASTY GRIMALDI, SALVATORE TORNA DA VITTORIO.

 

Il Barometro del mercato

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Il Trend

SALARY PARTNER, LA FESTA è FINITA

Nei primi 30 studi legali italiani, c’è un socio non equity ogni 1,4 partner. Un esercito che pesa mediamente sul 5% del fatturato, che rischia di diventare un costo non più sostenibile dalle law firm. E negli Usa, un contract lawyer ha presentato istanza di bancarotta.

 

L'intervista

NON SOCI, MA NOBILI MERCENARI

Parla Raffaele Cavani, partner fondatore della boutique Munari Cavani: «Un salary partner è anzitutto un eccellente tecnico e dovrebbe essere capace di proporsi al mercato come un contractor indipendente».

 

Professione

LA VERITA’, PER FAVORE, SUGLI AVVOCATI
Quanti dei luoghi comuni sugli avvocati sono fondati? Cosa c’è di vero nelle tesi di chi addita questa categoria professionale come una casta? E cosa, invece, è palesemente falso? Mag by legalcommunity.it ha deciso di provare a fare chiarezza sui miti e le leggende che circondano la corporazione più discussa d’Italia.
E che da settimane protesta contro una politica distante e distratta.

 

Punti di vista

DE NICOLA: «LA CONCORRENZA VA INCORAGGIATA»
Basta con le battaglie di retroguardia. Il presidente dell’Adam Smith Society e senior partner di Orrick sprona la categoria: «L’avvocatura è presidio di libertà».

 

Fusioni in corso

D’URSO PAVESI, ENTRO UN MESE LA DECISIONE 

 

L’Italia in due

AGLI INGLESI PIACE MILANO

 

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LA MANOVRA TRASVERSALE DI NCTM

 

Le parole del business
VOLUNTARY DISCLOSURE, ECCO COME PROCEDERE
di antonio tomassini
 

Istruzioni per l’uso

LEGALI E SOCIAL MEDIA: LE REGOLE DA RISPETTARE
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