K&L GATES: UN ESEMPIO DI SVILUPPO INTERNAZIONALE
di Aldo Scaringella
Un nuovo studio internazionale ha aperto la sua sede italiana in questa ultima settimana. L'apertura avviene attraverso una fusione intelligente con lo studio Marini Salsi Picciau. La nuova realtà, K&L Gates ha messo un piede in Italia affidandosi a professionisti seri come i name partner della boutique italiana. Ci sarà da capire esattamente le strategie, il posizionamento e gli obiettivi.
Certo una scelta di questo tipo pare prudente e razionale per le seguenti ragioni: Pasquale Marini, Giampaolo Salsi e Alberto Picciau sono oltre che dei buoni professionisti anche delle brave persone. E questo non è un elemento secondario in tempi in cui l'arroganza di certi professionisti poco corrisponde a risultati gestionali e di deal. Ci auguriamo che il sistema Italia possa diventare appealing per le law firm estere attraverso il metodo K&L Gates.
Troppe volte è capitato di intravvedere la solita italianità furba nei confronti di studi internazionali che hanno scommesso su presunti cavalli vincenti. K&L Gates arriva dopo la riapertura di un altro americano, già ben conosciuto in Italia: White & Case. Questa volta gli americani per evitare errori si sono affidati ad un quasi italiano, Michael Immordino. Con quest'ultimo la strategia di reclutamento è stata mirata più che alla ricerca di veri o presunti rain maker, alla ricerca di avvocati di qualità. Vedremo se la scommessa funzionerà.
L'arrivo di studi internazionali non può e non deve essere vissuta dagli avvocati italiani, o da alcuni di loro, o da alcuni veri o presunti commentatori, come un attacco al sistema. E' il mercato. Si arriva, si giocano le proprie carte, senza bluffare, ci si confronta con i contesti e dopo 2 o 3 anni si tirano le somme. Strategie vere di internazionalizzazione. Che denotano chiarezza di obiettivi.
Forse alcuni italiani, piuttosto che vedere questi arrivi come minacce dovrebbero utilizzare queste esperienze come best practise di internazionalizzazione. Andare all'estero significa prendere soci locali, aprire uffici con convinzione, fare investimenti e decidere con quale posizionamento strategico. Come stanno provando a fare da qualche tempo alcuni studi italiani.
Risparmio ai lettori ogni possibile considerazione su Dla Piper. L'unica cosa che vorrei evidenziare è che un turn over così elevato è frutto o di valutazioni poco corrette in fase di reclutamento, oppure di una gestione non esattamente ottimale delle risorse dello studio in fase di integrazione. Buona domenica a tutti.